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giovedì, 28 Novembre, 2024
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Consiglio regionale, M5S: centrodestra costretto a rinunciare a sistemare parenti e amici

Catanzaro – “Ancora una volta, dopo essere stato colto con le mani nella marmellata, il Consiglio regionale a guida centrodestra è stato costretto a fare marcia indietro. Non hanno avuto il coraggio, dopo le numerose proteste che hanno fatto emergere l’ennesimo tentativo di coltivare clientele e consenso elettorale, di portare avanti la proposta di legge, arrivata all’attenzione anche della stampa nazionale, che prevedeva la proroga contrattuale di parenti ed amici (loro)”. Lo dichiarano i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle Alessandro Melicchio, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Elisa Scutellà, Giuseppe Fabio Auddino, Massimo Misiti e Riccardo Tucci.
“Così, ieri, – aggiugnono -il Presidente facente funzione Spirlì e l’assessore Orsomarso hanno pensato addirittura di non partecipare al Consiglio regionale, forse per imbarazzo dopo questo tentativo chiaramente incompatibile con il regime di prorogatio a cui il Consiglio regionale e la giunta sono sottoposti”.
“Purtroppo l’incapacità della classe politica al comando della nostra regione continua a dar pessima mostra di sè e così, nel corso della seduta, lo stesso relatore è stato costretto a rinviare l’approvazione del piano di investimento dei fondi europei, previo un opportuno ricontrollo. Negli indirizzi strategici regionali – continuano i parlamentari pentastellati – si parlava, infatti, anzi addirittura, di “sviluppo sostenibile ed integrato del territorio lombardo”. Sebbene la Calabria sia a guida leghista era necessario uno scivolone ed un ‘copia e incolla’ di questo tipo? Ma il colpo di coda, purtroppo, su nuove nomine in enti strumentali della Regione, di cui in questo momento il Consiglio regionale non ha la titolarità, c’è stato anche stavolta”.
“Non potendo smentirsi – concludono i 5 Stelle – hanno avuto persino l’imprudenza di votare l’attivazione dei poteri sostitutivi in favore del presidente del Consiglio regionale con riferimento alle nomine del revisore dei conti e di un supplente negli enti sub regionali Arsac e Calabria Verde. Un altro atto niente affatto necessario, urgente, dovuto o costituzionalmente indifferibile, così come prevede la legge. I calabresi dovranno ricordarsi di questo pessimo spettacolo quando a breve si recheranno alle urne per le elezioni regionali”.

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