Catanzaro – “Ancora una volta, dopo essere stato colto con le mani nella marmellata, il Consiglio regionale a guida centrodestra è stato costretto a fare marcia indietro. Non hanno avuto il coraggio, dopo le numerose proteste che hanno fatto emergere l’ennesimo tentativo di coltivare clientele e consenso elettorale, di portare avanti la proposta di legge, arrivata all’attenzione anche della stampa nazionale, che prevedeva la proroga contrattuale di parenti ed amici (loro)”. Lo dichiarano i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle Alessandro Melicchio, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Elisa Scutellà , Giuseppe Fabio Auddino, Massimo Misiti e Riccardo Tucci.
“Così, ieri, – aggiugnono -il Presidente facente funzione Spirlì e l’assessore Orsomarso hanno pensato addirittura di non partecipare al Consiglio regionale, forse per imbarazzo dopo questo tentativo chiaramente incompatibile con il regime di prorogatio a cui il Consiglio regionale e la giunta sono sottoposti”.
“Purtroppo l’incapacità della classe politica al comando della nostra regione continua a dar pessima mostra di sè e così, nel corso della seduta, lo stesso relatore è stato costretto a rinviare l’approvazione del piano di investimento dei fondi europei, previo un opportuno ricontrollo. Negli indirizzi strategici regionali – continuano i parlamentari pentastellati – si parlava, infatti, anzi addirittura, di “sviluppo sostenibile ed integrato del territorio lombardo”. Sebbene la Calabria sia a guida leghista era necessario uno scivolone ed un ‘copia e incolla’ di questo tipo? Ma il colpo di coda, purtroppo, su nuove nomine in enti strumentali della Regione, di cui in questo momento il Consiglio regionale non ha la titolarità , c’è stato anche stavolta”.
“Non potendo smentirsi – concludono i 5 Stelle – hanno avuto persino l’imprudenza di votare l’attivazione dei poteri sostitutivi in favore del presidente del Consiglio regionale con riferimento alle nomine del revisore dei conti e di un supplente negli enti sub regionali Arsac e Calabria Verde. Un altro atto niente affatto necessario, urgente, dovuto o costituzionalmente indifferibile, così come prevede la legge. I calabresi dovranno ricordarsi di questo pessimo spettacolo quando a breve si recheranno alle urne per le elezioni regionali”.
Consiglio regionale, M5S: centrodestra costretto a rinunciare a sistemare parenti e amici
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