Conte annuncia la serrata totale: chiuse tutte le attività produttive non essenziali

Roma – Nuovo intervento a reti unificate del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. “Questa è la sfida più difficile dal dopoguerra” ha esordito spiegando poi che le misure fin qui adottate sono dure- ha detto- ne sono consapevole, il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo rispetto a chi rischia molto di più, penso ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, ai traportatori che ogni giorno con il loro impegno dimostrano grande responsabilità verso l’intera nazione.
“Oggi – ha aggiunto Conte – il governo ha deciso un altro passo: chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia essenziale a garantire beni e servizi di pubblica utilità necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza”.
Il premier ha poi voluto ricordare che resteranno aperti supermercati, alimentari e negozi di prima necessità. Nessuna restrizione su giorni di apertura dei supermercati per cui Conte ha invitato alla massima calma, ” non c’è ragione di una corsa agli acquisti o di creare code. Allo stesso modo resteranno aperte le farmacie e le parafarmacie, saranno assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari”. Nessun cambiamento nei servizi di trasporto che continueranno ad essere assicurati.
“Al di fuori di queste attività – ha proseguito Conte – consentiremo solo lo smartwork (lavoro agile o da casa) e solo le attività produttive ritenute rilevanti rispetto alla produzione nazionale”.
“Rallentiamo il motore produttivo del Paese ma non lo fermiamo. E’ una decisione che si rende necessaria oggi per poter contenere al massimo l’epidemia”.
“A voi tutti dico lo Stato c’è, lo Stato è qui e il governo interverrà com misure straordinarie per rialzare la testa e ripartire. Mai come oggi – ha sottolineato Conte – la nostra comunità deve stringersi come una catena, se dovesse cedere anche un solo anello ci esporremmo a pericoli per tutti più gravi”.
“Stiamo rinunciando alle abitudini più care perchè amiano l’Italia, ma non rinunciamo alla speranza del futuro. Uniti ce la faremo”- ha concluso il presidente del Consiglio.