Catanzaro – In ossequio ai protocolli medici in vigore, due familiari del 67enne di Catanzaro risultato positivo al coronavirus sono stati posti in isolamento ed effettueranno, nelle prossime ore, il test del tampone.
Oltre a loro in quarantena sono finite anche quattro figure mediche e paramediche dell’ospedale ‘Pugliese’ che sono entrate in contatto con l’uomo.
Intanto, mentre si attende l’esito del referto definitivo che dovrà arrivare dall’Istituto superiore di sanità, le autorità sanitarie catanzaresi sono impegnate a ricostruire tutti gli spostamenti e i contatti avuti dal paziente dal suo rientro in Calabria fino al suo attuale isolamento nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale “Pugliese”.
L’uomo dopo aver trascorso un periodo di vacanza in una località turistica nel Trentino ha raggiunto in auto una città veneta dove avrebbe potuto contrarre l’infezione.
Consapevole di provenire da una delle cosiddette aree a rischio una volta giunto in Calabria, avrebbe segnalato alle autorità sanitarie i suoi spostamenti e si sarebbe volontariamente posto in quarantena fino al giorno in cui si è recato al pronto soccorso del “Pugliese”.
E’ arrivato con un altro sospetto, trasportato al pronto soccorso dal 118. Il personale dell’ambulanza ha utilizzato i dispositivi previsti”, ha spiegato Paolo Scerbo, in una intervista al TgR Calabria, dirigente medico del reparto malattie infettive dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro.
Le condizioni del paziente sono sostanzialmente migliorate dopo la forte crisi respiratoria che lo aveva portato in ospedale: “Il paziente è in condizioni stabili e senza problematiche particolari, non è preoccupante – ha detto Scerbo – è in una camera a pressione negativa, quindi completamente isolato con tutte le attenzioni di norma previste dal protocollo”.
(Foto archivio)
