“Non so dire come abbia contratto il Covid 19, ma sono stato tra i primi casi a Cremona e ho pensato di morire”. A parlare è Carlo Giussani, tecnico radiologo all’ospedale di Cremona da 35 anni anche lui contagiato dal Covid-19. “Mi sono ammalato in contemporanea con il paziente 1 di Codogno e in quegli stessi giorni della zona rossa del Basso Lodigiano, Cremona viveva una situazione simile”; “Già a fine gennaio avevamo notato polmoniti atipiche in giovani sottoposti a lastre. Sono 35 anni che lavoro in radiologia e non ricordavamo una tale concentrazione. Era cosa anomala in tempi non sospetti e il nosocomio si è mosso per tempo riorganizzando spazi e forze lavoro”. “Continuo ad avere informazioni dai miei colleghi e mi sono convinto che il virus non guarda davvero in faccia nessuno”. “Io sono un sopravvissuto, ma la realtà è che sembra di svuotare il mare con il cucchiaino”.
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