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giovedì, 6 Marzo, 2025
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Correlazione fra maltrattamento di animali e altre condotte devianti….di Catia Pulice

Picchiare, maltrattare e uccidere gli animali sono reati in relazione ai quali, in Italia, ogni giorno vengono aperti diversi fascicoli. Le condanne sono poche e anche irrisorie. Numerosi, purtroppo, sono i casi di sospensione della pena e della non menzione. Una situazione ignobile, scorretta, incivile, che suscita dolore e indignazione. Lo scarso valore attribuito alla vita e alla dignità degli animali consente di agire in totale libertà. Le persone si sentono autorizzate ad agire in modo impetuoso, e senza scrupoli, consapevoli del fatto che non subiranno condanne. Chi sono le persone che si accaniscono, senza pietà, sugli animali? Un crescente corpo di ricerca e sconcertanti dati empirici evidenziano un’ imponente e discutibile collegamento tra la crudeltà sugli animali e il comportamento criminale. I motivi che inducono le persone a maltrattare, e in alcuni casi ad uccidere gli animali, sono di natura psicologica. Una delle spiegazioni più comuni risiede nella necessità di esercitare potere e controllo su esseri più deboli e più indifesi. Tante altre le problematiche. Dalla lettura di documenti importanti, che sono custodi di fatti ed episodi irruenti, si evincono certezze comprovabili. L’atteggiamento rabbioso ha radici profonde e difficilmente sradicabili.

Gli episodi più violenti nei confronti degli animali, oltre ad evidenziare gli atti di soprusi e di violenza, tracciano l’identikit degli aggressori. Desensibilizzazione alla sofferenza, distorsione cognitiva, disturbi mentali, condotte devianti, zoosadismo sono le principali prerogative che contraddistinguono questi individui aggressivi e violenti. Condizioni mentali da non sottovalutare. Il maltrattamento di animali è infatti un sintomo di pericolosità sociale. Esiste una forte correlazione fra maltrattamento e uccisione di animali, violenza interpersonale e altre condotte devianti, antisociali e criminali (omicidi, violenze domestiche, spaccio, rapine, truffe, stalking, crimini rituali). A supporto del legame esistente tra le varie forme di violenza e condotte riprovevoli, sono stati condotti, a partire dagli anni Sessanta, innumerevoli studi che proseguono ancora oggi in diversi ambiti disciplinari, tra i quali, criminologia e psicologia. Tutto questo spiega la necessità di interventi mirati alla risoluzione del problema. Questo è un fenomeno mostruoso, che continua a mostrare i suoi lati oscuri.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Gli episodi agghiaccianti che si sono susseguiti nel tempo, hanno suscitato dolore e indignazione, ma non hanno scrollato le coscienze. Intanto gli animali, povere creature innocenti, continuano a subire umiliazioni e violenze. E’ di oggi il video che nel giro di poche ore ha fatto il giro del web, in cui un uomo, probabilmente un senzatetto, è stato ripreso mentre colpiva violentemente uno dei suoi cani nel centro di Pavia (nella foto). La brutalità della scena ha provocato una forte reazione da parte della comunità locale e delle associazioni animaliste, che hanno chiesto un intervento immediato per la tutela del cane coinvolto e di altri animali appartenenti all’uomo. Si suppone che siano tanti. Inaccettabile! Queste azioni crudeli non devono essere sottovalutate e le soluzioni al problema devono essere incisive, immediate e risolute. La crudeltà si identifica con l’inflizione all’animale di gravi sofferenze. Un paese civile non può consentire tutto questo. Nel prossimo articolo l’intervista fatta a Enrico Rizzi, leader animalista impegnato, da tantissimi anni, nella tutela giuridica degli animali.

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