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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Corruzione in atti giudiziari, Procura Salerno ha chiesto il processo per Marcello Manna e il giudice Marco Petrini

La Procura della Repubblica di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per Marco Petrini (giudice sospeso della Corte d’Appello di Catanzaro) e dell’avv. Marcello Manna, sindaco di Rende (CS) e già presidente della Camera penale di Cosenza. Per entrambi l’accusa è di corruzione in atti giudiziari. I due indagati dovranno comparire il prossimo 24 marzo dinnanzi al Gup del Tribunale di Salerno.

I magistrati campani contestano a Petrini (difeso dall’avvocato Francesco Calderara) di aver ricevuto da Manna (difeso dagli avvocati Armando Veneto e Paolo Carbone) 5.000 euro al fine di decretare l’assoluzione, in secondo grado di giudizio, del boss di Rende, Francesco Patitucci, dalla imputazione di concorso nell’omicidio di Luca Bruni, reggente dell’omonimo clan di Cosenza, assassinato nel gennaio del 2012 alla periferia di Rende. In primo grado Patitucci era stato condannato a 30 anni di reclusione.

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Il presunto accordo corruttivo contemplava pure – secondo la procura di Salerno – l’intervento dell’avvocato Manna presso Giuseppe Citrigno, nel 2019 presidente della Film Commission Calabria, al fine di favorire l’erogazione di un contributo in favore del regista Mario Vitale, parente della ex moglie del magistrato oggi sott’inchiesta. «Contributo» a parere dei togati campani «effettivamente erogato». Originariamente era pure indagato per gli stessi fatto l’avvocato cosentino Luigi Gullo, la cui posizione è stata stralciata in vista evidentemente di una archiviazione. Marco Petrini aveva confermato in sede di incidente probatorio celebrato nell’ottobre del 2020 di aver ricevuto denaro dall’avvocato Manna. Quest’ultimo ha sempre respinto ogni accusa ponendo in rilievo la contraddittorietà delle dichiarazioni rilasciate da Petrini. Agli atti d’inchiesta è allegato un filmato girato dalla Guardia di finanza nel quale si vede il penalista cosentino dare una cartella al giudice. Sul contenuto della cartella le dichiarazioni rese dai due indagati sono discordi e inconciliabili.

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