Cosenza – Si è conclusa la prima udienza del processo Bergamini. Il presidente della Corte d’assise Paola Lucente, a latere Marco Bilotta, ha rigettato le eccezioni della difesa, che aveva chiesto anche l’annullamento del procedimento, e ha fissato un fitto calendario di udienze, tanto che la difesa ha chiesto e ottenuto la possibilità di cambiamenti per altri impegni già calendarizzati. La prossima udienza si svolgerà il 25 novembre, per poi proseguire con altre 11 udienze entro fine febbraio, stante circa 200 testimoni da sentire.
“Non abbiamo mai pensato che il processo potesse essere annullato – ha detto l’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, alla fine del dibattimento – siamo partiti col piede giusto. C’è una bella sinergia con la pubblica accusa, sono stati accolti tutti i nostri testimoni”. Anselmo ha portato anche un’analogia con il processo Cucchi, nel corso del dibattimento, e la difesa ha protestato.
“Il processo Cucchi fa paura, lo capisco, perché le problematiche medico-legali sono simili – ha detto Anselmo – la differenza è che in questa vicenda Bergamini la verità è stata nascosta fin dall’inizio”. I legali della difesa non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Il Tribunale (giudice Paola Lucente, a latere Marco Bilotta) ha respinto le eccezioni della difesa, tra cui una tendente all’annullamento del processo, che pertanto va avanti. Il corpo del calciatore del Cosenza, che militava in serie B, fu trovato a pochi chilometri da Roseto Capo Spulico, centro dello Ionio cosentino. La famiglia di Bergamini non ha mai creduto alla tesi del suicidio, sostenuta da Isabella Internò, l’allora fidanzata di Denis Bergamini. L’accusa nei confronti della donna è concorsa in omicidio aggravato dalla premeditazione. Il calciatore avrebbe pagato con la vita la fine della relazione con la ragazza.