“Al nostro arrivo nell’appartamento dei rapitori, c’era una festicciola organizzata per il rientro a casa. C’erano degli ospiti all’interno dell’abitazione, era un attimo di convivialità, di festa. Ci è stata indicata una stanza all’interno della quale c’era una culletta, con dentro adagiata la bambina che sonnecchiava. Una cosa organizzata sicuramente con la premeditazione di compiere il gesto”, le parole di Claudio Sole, commissario della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, il primo a prendere in braccio la piccola Sofia.
“I due non hanno opposto resistenza – continua il commissario Sole -, la donna è caduta in un mutismo totale, non ha proferito parola. Gli ospiti erano del tutto ignari, ma ci è sembrato ignaro anche lo stesso coniuge, poi questo è da valutare”.
“Pare che fossero andati anche alla pasticceria affianco per ordinare una torta con il nastro rosa, che poi comunque non è stata commissionata. La donna non era incinta, non ci sono riscontri di nascite o di parti – precisa Sole -. Riconsegnare la bambina alla mamma, vederla sciogliersi completamente, per me che sono un operatore di polizia, è stata un’emozione grande”.