“Non usate questa mascherina. È stata prodotta da schiavi africani nella prigione di Yingde, nella provincia del Guangdong, in Cina. Per favore, aiuto. Contattate un’organizzazione internazionale”.
Così come riporta “La Repubblica“, queste parole scritte a mano, in inglese, su un pezzetto di carta, erano nascoste nella confezione, sigillata, di una mascherina ffp2, acquistata in una farmacia del quartiere Eur, a Roma. A darne notizia a LaPresse, Flavio Loverro, che ha trovato il biglietto nascosto nella confezione e ha avvertito la redazione.