Nuova variante Covid Xe nel Regno Unito. La Uk Health Security Agency (Ukhsca) ha annunciato di stare monitorando una mutazione ricombinante dei ceppi BA.1 e BA.2, riscontrata in 600 persone. Lo riporta ‘The Independent’.
“Le prime stime indicano” per questa ‘variante mix’, spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, un possibile “vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”. Benché si ipotizzi, dunque, un 10% in più di contagiosità per Xe rispetto a Omicron 2, l’Oms precisa che, finché non verranno riportate “significative differenze nella trasmissibilità” del mutante “e nelle caratteristiche della malattia” che provoca, “inclusa la gravità”, Xe verrà considerata una variante appartenente alla ‘famiglia’ Omicron.
Sulla pericolosità della nuova variante, l’Oms non si sbilancia e avverte che “benché si ipotizzi un 10% in più di contagiosità per Xe rispetto a Omicron 2”, finché non verranno riportate “significative differenze nella trasmissibilità” del mutante “e nelle caratteristiche della malattia” che provoca, “inclusa la gravità”, Xe verrà considerata una variante appartenente alla famiglia Omicron. Ma è possibile che la ricombinazione tra Omicron 1 e 2 crei un mix più simile alla Delta e quindi con conseguenze più gravi per la salute? Secondo gli esperti è presto per dirlo, anche se in tanti osservano che le varianti ricombinanti non sono rare e generalmente hanno vita più breve rispetto a quelle da cui sono state generate, basti pensare a quanto accaduto con Deltacron.