L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 si ripercuote anche sulle scelte imprenditoriali che il datore di lavoro è tenuto a compiere per condurre la propria attività nel rispetto delle norme che tutelano la sicurezza e la salute dei lavoratori.
“E’ fondamentale – ha sottolineato il calabrese Sebastiano Guzzi, vice presidente nazionale Unilavoro Pmi – che ogni contesto lavorativo adotti un protocollo di sicurezza anti-contagio, in cui dovranno essere elencati, sistematicamente, le linee guida che riguardano il sistema organizzativo e gestionale, gli interventi di misura e le misure di prevenzione che, valutati in base alle esigenze e alle caratteristiche di ogni struttura lavorativa, dovranno essere posti in essere e perseguiti con un certo rigore.
Tutte queste misure – ha precisato Guzzi – in realtà, c’erano all’esordio di questa emergenza sanitaria, nel momento in cui anche l’Italia ha subìto questo cataclisma”
I datori di lavoro sono stati opportunamente informati e si sono subito adeguati, riuscendo a ridurre, con successo, il numero dei contagi.
IL decorrere del tempo non ha evidenziato, in Italia, così come in tantissimi altri paesi, particolari miglioramenti. Il covid ha continuato a seminare conseguenze importanti per cui si è reso necessario vigilare, con estrema premura e scrupolosità, sugli eventi, al fine di disporre nuovi piani organizzativi destinati alle aziende. I professionisti che operano nelle strutture di Unilavoro e di Al Business – società quest’ultima, che opera nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro, della formazione, dell’ambiente, e del marketing – hanno continuato ad affiancare le aziende, fornendo loro indicazioni operative ed efficienti finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro, l’efficacia delle misure di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Procedere alla revisione del documento di valutazione dei rischi, individuando misure di protezione, e nel caso, anche di prevenzione per il personale, ha aggiunto Guzzi, è un obbligo, che induce il datore di lavoro, responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza dei suoi dipendenti, a garantire l’adeguata formazione. Le informazioni e gli accorgimenti prioritari, sono sostanzialmente riconducibili alle linee guida sanitarie diramate dal Ministero della Salute, opportunamente integrate da protocolli di regolamentazione in cui si evidenziano procedure e indicazioni elaborate, destinate a “proteggere” il contesto lavorativo.
Per garantire la tutela della salute dei lavoratori, e per ridurre i rischi di contagio – ha concluso Guzzi – il protocollo ha implementato nuove misure in merito a disposizioni e obblighi più dettagliati, finalizzati ad ampliare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per osteggiare l’epidemia”.