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martedì, 5 Novembre, 2024
HomeAttualitàCovid Italia, sottosegretario alla salute Costa: "Da 11 febbraio via mascherine all'aperto"

Covid Italia, sottosegretario alla salute Costa: “Da 11 febbraio via mascherine all’aperto”

“Sono certo che dall’11 di febbraio” in Italia “cadrà l’obbligo di mascherina all’aperto non solo per le zone bianche, ma per l’intero Paese e questo potrà essere un primo segnale di ripartenza, di fiducia e di speranza”. Lo ha annunciato oggi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a ‘Tagadà’ su La7. “Questa è una discussione che sta avvenendo in queste ore – ha chiarito – e ho motivi per dire che si possa andare in questa direzione. Quindi quello che esprimo mi auguro che sia la posizione del Governo. Bisogna ripartire e intanto ripartiamo dal togliere le mascherine all’aperto indipendentemente dai colori delle varie regioni”.

“L’obiettivo del governo è che lo stato d’emergenza non venga prorogato dopo il 31 marzo e confido che ci siano le condizioni per non prorogarlo”, ha detto ancora Costa. Quanto al Green pass, indicando una possibile data di progressivo allentamento da metà marzo.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“Faccio un ragionamento semplice e di buon senso”, ha spiegato: “Il Green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora – ha detto Costa – se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare”.
“Se procediamo con questo ritmo – ha sottolineato – è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure”.
Capitolo scuola: “Dire che chi si è vaccinato o chi è guarito dal Covid o chi è esente dal vaccino avrà sempre lezioni in aula mi pare più un voler tutelare la didattica in presenza che una discriminazione” soprattutto a fronte “una platea, quando parliamo della fascia 12-19 anni, in cui oltre l’80% è vaccinato e in quella 5-11 anni in cui il 35% ha ricevuto la prima dose ma se aggiungiamo chi ha contratto il Covid arriviamo al 50%”.
“Sulla scuola abbiamo posto in essere una semplificazione importante – ha rivendicato Costa – quindi mi permetto educatamente di dissentire. Ricordo – aggiunge il sottosegretario – che sia per quanto riguarda la scuola dell’infanzia sia la scuola primaria abbiamo portato a 5 i casi di positività in cui è prevista la didattica a distanza e i dati statistici – ha sottolineato – ci dicono che tutte le classi che fino ad oggi sono finite in didattica a distanza avevano contemporaneamente non più di 2 o 3 casi. Quindi io a livello pratico credo che sarà molto difficile avere 5 positivi in un’aula anche a fronte del numero di vaccinati che cresce giorno dopo giorno. Quindi – ha concluso – mi pare un provvedimento che va a tutelare la scuola in presenza”.

(Adnkronos)

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