Continua a salire la curva epidemica in Italia. Il bollettino giornaliero del ministero della Salute evidenzia che sono 36.282 i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore, contro i 71.947 di ieri ma soprattutto i 24.747 di lunedì scorso. Come sempre il lunedì, pochi i tamponi, 129.908 (ieri 262.557), con un tasso di positività che sale dal 27,4% al 27,9%. I decessi sono 59 (ieri 57). Il numero delle vittime totali da inizio pandemia sale così a 168.604. In aumento le ospedalizzazioni: 12 in più le terapie intensive (ieri +16) che diventano così 303 in tutto con 27 ingressi del giorno. E ben 436 in più sono i ricoveri ordinari (ieri +177) per un totale di 7.648, il ventesimo giorno consecutivo di crescita. La regione con il maggior numero di casi odierni è la Campania con 4.837, davanti a Lazio (+4.777), Emilia-Romagna (+4.070), Puglia (+3.649) e Lombardia (+3.249). I casi totali dall’inizio della pandemia arrivano a 18.805.756. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 27.590 (ieri 28.481) per un totale che sale a 17.617.973. Gli attualmente positivi sono 9.236 in più (ieri +44.379) per un totale che da ieri ha superato il milione, e arriva a 1.019.179. Di questi, 1.011.228 sono in isolamento domiciliare. I medici di famiglia stanno osservando, preoccupati, questo incremento esponenziale dei contagi.
L’ultimo bollettino nazionale, con 84.700 nuovi contagi, rappresenta una “casistica imponente“, che “per alcuni colleghi con molti assistiti significa vedere anche 50 casi al giorno”. Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, traccia all’Adnkronos Salute un quadro caratterizzato da un boom di nuovi positivi a Sars-CoV-2, ma “con prevalente sintomatologia a carico delle prime vie respiratorie”, quindi senza un incremento in termini di polmoniti. Una situazione complessa e piuttosto preoccupante che induce ad adottare un comportamento più attento e più scrupoloso. Queste le parole di Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, il quale evidenzia la necessità di gestire il tutto con grande responsabilità. Il ritorno della pandemia, aggiunge Guzzi, incombe sull’estate degli italiani. Stiamo assistendo, nuovamente, e quasi inermi, ad uno scenario inquietante che ripropone paure, disagi e problematiche angoscianti. La gente è stufa della pandemia e delle restrizioni. Per paura di doversene stare a casa in quarantena, molte persone, incoscienti, non si sottopongono neanche al tampone, e nonostante abbiano sintomi riconducibili al virus, continuano a svolgere la loro vita in totale libertà. Questo atteggiamento irresponsabile, continua Guzzi, aumenta, notevolmente, i rischi di contagio ed accresce paura e stati d’ansia.
Il picco dei contagi è atteso per metà luglio. Nel frattempo, resta aperta la questione dei vaccini e si fa sempre più strada la necessità di adottare un comportamento più rigoroso e più responsabile. Portare la mascherina, lavarsi le mani, mantenere il distanziamento fisico, continuano ad essere le misure preventive più importanti. E’ estremamente importante non sottovalutare l’importanza dei comportamenti individuali. “Paradossalmente, afferma Silvestro Scotti, Presidente dell’ordine dei Medici di Napoli, siamo ad un bivio: potrebbero essere i nostri mesi peggiori o, al contrario, la migliore stagione influenzale da molto tempo a questa parte. Saranno i nostri comportamenti, conclude Guzzi, a fare la differenza”.