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domenica, 26 Gennaio, 2025
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Cresce preoccupazione per epatite acuta nei bambini: Primo caso sospetto a Milano

Cresce l’apprensione per i casi di epatite acuta tra i bambini che ha già fatto registrare un centinaio di casi in tutto il mondo, di cui una settantina in Gran Bretagna, e oltre una decina in Italia. Dopo i due bambini ricoverati all’ospedale ‘Papa Giovanni XXIII’ di Bergamo (uno è stato sottoposto a trapianto) dove sono ancora in cura, a Milano si registra il primo caso sospetto. Si tratta di un bambino di quattro anni, che è stato sottoposto a diversi accertamenti all’ospedale San Paolo, dov’è ricoverato in attesa di capire se si tratti di un nuovo caso di epatite anomala. Il campanello d’allarme è scattato nei giorni scorsi quando il piccolo è arrivato all’ospedale con alcuni sintomi ritenuti un campanello d’allarme. In particolare il bimbo presentava un colorito giallognolo e valori del fegato molto alterati. A destare preoccupazione sarebbero stati due livelli degli enzini di riferimento risultati molto elevati.

Se fosse confermato, si tratterebbe del terzo caso in Lombardia, dopo gli altri due di 6 e 11 anni registrati nei giorni scorsi. Anche se, stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità, il secondo bambino sfuggirebbe ai parametri attualmente delineati per individuare i casi di questa forma sconosciuta di epatite che invece riguarderebbe i bambini da 6 a 10 anni. Lo stesso sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha invitato alla prudenza di fronte a una decina di segnalazioni già arrivate da diverse regioni d’Italia. “Attenzione a pensare che ogni caso di epatite in bimbi sia di origine sconosciuta – ha ammonito Sileri – perché anche se rara, questa malattia c’era anche prima. I casi sospetti di epatiti acute saranno probabilmente sovrastimati rispetto ai reali. Attenzione quindi al fiorire di segnalazioni ma poi molti andranno tolti dal computo finale”.

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Ogni anno ci sono casi di epatiti la cui origine non è nota ma è la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta. A seguito di queste, dal 14 aprile il ministero della Salute si è attivato per aggiornare e informare le regioni e per sollecitare a segnalare i casi sospetti che aderissero alla definizione fatta dall’Oms. Se ancora non ci sono certezze su origine e causa della nuova epatite tra i bambini, sembra che molti dei casi confermati in Gran Bretagna, alcuni anche in Italia, presentino una positività agli adenovirus, virus che di solito provocano sintomi lievi come raffreddore, vomito e diarrea.

Gli esperti ipotizzerebbero la comparsa di una nuova variante, oppure che i bambini più piccoli siano immunologicamente meno protetti da questi virus, che durante la pandemia hanno avuto una circolazione molto ridotta. Non ci sarebbero collegamenti con il Coronavirus, e tanto meno con i vaccini Covid-19, che in Italia possono essere somministrati soltanto a bambini al di sopra dei cinque anni di età e in Gran Bretagna al di sopra dei dieci.

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