Crotone – Il giudice per le udienze preliminari, Michele Ciociola, al termine del procedimento a carico di 8 medici (4 dell’ospedale “San Giovanni di Dio” e 4 della casa di cura “Sant’Anna”) ha deciso sei rinvii a giudizio, un’assoluzione con rito abbreviato e un proscioglimento. Lo riporta Gazzetta del Sud. Il Gup ha accolto le richieste formulate lo scorso mese di novembre dal sostituto procuratore di Crotone, Pasquale Festa.
La vicenda processuale riguarda l’accusa di omicidio colposo per la morte di Milvia Ciarletta, la 26enne di Monteiasi (Taranto) deceduta il 7 febbraio 2018 nell’ospedale di Crotone a causa di uno shock settico dovuto, per la Procura, al ‘malposizionamento’ della Peg (la gastrostomia endoscopica percutanea che consiste nell’applicazione chirurgica di una sonda, la quale collega lo stomaco all’esterno).
La vicenda risale al 25 settembre 2017, quando la vittima rimase coinvolta in un incidente stradale sulla Strada provinciale 83 nel tratto Grottaglie-Monteiasi. In seguito al quel sinistro, Milvia venne prima ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Taranto. Poi, fu trasferita a Crotone nel centro riabilitativo Sant’Anna perché si trovava in «stato vegetativo post-traumatico». Durante la degenza, come ha argomentato il gip nel suo provvedimento dello scorso giugno, le condizioni della giovane stavano migliorando «al punto che il personale in servizio presso la predetta clinica aveva dichiarato la cessazione dello stato vegetativo».
Ma il 5 febbraio 2018 il quadro clinico della vittima peggiorò, quando «all’esito di una manovra di riposizionamento della Peg la stessa veniva trasferita presso l’ospedale di Crotone, dove decedeva il successivo 7 febbraio».
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