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sabato, 23 Novembre, 2024
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Crotone, Lavori di pubblica utilità per i detenuti, il plauso di Rocca (Movimento Forense)

Crotone – L’avvocato Salvatore Rocca, Presidente del Movimento Forense di Crotone, dopo aver appreso della proposta di stipula di una “convenzione per lavori di pubblica utilità dei detenuti dell’istituto penitenziario di Crotone” promossa dal Garante Comunale l’avvocato Federico Ferraro, tra tutte le istituzioni locali interessate, riconosce e crede alla validità del progetto confidando in un immediato accoglimento anche in considerazione della normativa vigente, infatti l’art. 21, comma 4-ter dell’ordinamento penitenziario, dopo la modifica introdotta dal d.lgs. 2 ottobre 2018 n. 124, “i detenuti e gli internati possono essere assegnati a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito lavoro di pubblica utilità” pertanto per tutti detenuti, che si trovano in carcere, si prevede che possono chiedere di essere ammessi a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito nell’ambito di progetti di pubblica utilità, tenendo conto anche delle specifiche professionalità e attitudini lavorative.
La partecipazione ai progetti può consistere in attività da svolgersi a favore di amministrazioni dello Stato, regioni, province, comuni, comunità montane, unioni di comuni, aziende sanitarie locali, enti o organizzazioni, anche internazionali, di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato, sulla base di apposite convenzioni stipulate ai sensi dell’articolo 47, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230. Le attività relative ai progetti possono svolgersi anche all’interno degli istituti penitenziari e non possono in alcun caso avere ad oggetto la gestione o l’esecuzione dei servizi d’istituto. Le attività possono essere organizzate dall’amministrazione penitenziaria anche affidando la direzione tecnica a persone estranee all’amministrazione.
Sottolinea l’avvocato Rocca: -“questa tipologia di lavori di pubblica utilità, sono pertanto, misure previste espressamente dalla legge, l’avvio dei lavori viene inoltre, richiesta sui base volontaristica da ciascun detenuto, sulla base della sussistenza dei requisiti di legge e delle valutazioni della competente autorità giudiziaria di Sorveglianza.
Le misure lavorative, per come previste dal legislatore consentono anche benefici in relazione al recupero del legame familiare, l’acquisizione di competenze lavorative da spendere, tra l’altro, anche al termine dell’esecuzione di pena. Inoltre c’è da dire che simili progetti sono già stati realizzati in diverse aree italiane e come riportato dalla stampa locale anche da alcuni comuni calabresi, allo scopo di realizzare fattivamente la “socialità del detenuto” ed il reinserimento socio-lavorativo, anche alla luce della grave crisi sanitaria che stiamo attraversando un aiuto in completa sicurezza sarebbe un bene per tutta la società.

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