Crotone – Udienza preliminare davanti al Gup del tribunale di Crotone, Elvezia Cordasco, per il 23enne Nicolò Passalacqua (fotino a sinistra) che deve rispondere di tentato omicidio aggravato dai motivi futili e abbietti per l’aggressione al giovane bolognese Davide Ferrerio, avvenuta l’11 agosto dello scorso anno nel centro cittadino di Crotone. Nel corso dell’udienza si è svolto un lungo interrogatorio dell’imputato da parte del pm Pasquale Festa che ha comportato il rinvio della requisitoria (inizialmente prevista per oggi) all’udienza del prossimo 21 aprile, quando è presumibile arriverà anche la sentenza. IL processo si tiene con il rito abbreviato che comporterà lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna di Passalacqua.
“Non volevo uccidere Davide altrimenti avrei infierito sul suo corpo, invece gli ho dato un pugno e una ginocchiata. Ho picchiato perchè ero nervoso”. LO ha detto in aula il 23enne spiegando anche che quando ha colpito Davide era un pò impaurito, quindi ha chiesto scusa alla famiglia di Davide. Scuse contenute in una lettera che avrebbe voluto indirizzare ai Ferrerio salvo poi ripensarci per farlo personalmente in aula, anche se all’udienza di oggi i genitori e il fratello del ragazzo bolognese non erano presenti.
Rispondendo ancora alle domande del pubblico ministero, Passalacqua ha affermato di essere anche lui una vittima di questa vicenda, affermando di essere stato coartato – “fregato” le testuali parole – dalle due donne, madre e figlia, che lo avrebbero istigato a compiere la spedizione punitiva contro quell’uomo, poi identificato nel 31enne Alessando Curto, colpevole di fare la corte alla ragazzina attraverso i social. Lo stesso uomo che quella sera indirizzò invece il commando sull’incolpevole Davide Ferrerio che da allora versa in coma irreversibile. Per questo sia Curto che le due donne, insieme al compagno della madre, sono a loro volta imputati di concorso anomalo in tentato omicidio. Passalacqua ha risposto anche alle domande del suo difensore, l’avvocato Salvatore Iannone, che ha centrato l’attenzione sul tirapugni che secondo l’accusa l’imputato avrebbe utilizzato per colpire Ferrerio. Circostanza che Passalacqua ha smentito. “Non è mai esistito alcun tirapugni – ha dichiarato il difensore – come si evince chiaramente anche dal filmato delle telecamere di sorveglianza che alla prossima udienza chiederemo di visionare in aula”.