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venerdì, 22 Novembre, 2024
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CSA-Cisal: “L’Amministrazione regionale non rispetta i sindacati. Violazione sistematica del CCNL”

Il rispetto delle corrette relazioni sindacali non è un concetto da declamare in astratto ma da applicare in concreto. Purtroppo, quanto sta accadendo in Regione Calabria dimostra che l’attuale Amministrazione non solo sta disattendendo questo principio ma lo sta ripetutamente calpestando. Gli episodi infatti – denuncia il sindacato CSA-Cisal – sono già numerosi e si stanno moltiplicando, riguardando aspetti cruciali dell’Ente come la riorganizzazione della struttura organizzativa della Giunta regionale, il trattamento riservato ai dirigenti e da ultimo il piano del fabbisogno di Personale.

INFORMAZIONE PREVENTIVA VIOLATA CON LA RIORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA – Andiamo con ordine. L’esordio non era stato dei migliori. A novembre 2021, quando ancora il presidente Roberto Occhiuto non aveva formato la sua Giunta, c’era stato il primo documento di riorganizzazione della struttura organizzativa. L’atto era stato trasmesso ai sindacati alle ore 18:33 del 7 novembre, ciononostante lo stesso era stato poi approvato nella stessa giornata con decreto del presidente della Giunta e pochi minuti dopo pubblicato sul Burc. Già all’epoca il sindacato Direl/CSA inviò una missiva al governatore, all’assessore e al dg del Personale invocando la corretta applicazione dell’articolo 4 comma 3 del CCNL 2016-2018 del 17.12.2020 che prevede: “L’informazione deve essere data nei tempi, nei modi e nei contenuti atti a consentire ai soggetti di cui all’art. 7 comma 2, di procedere a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte”. È evidente che l’istituto dell’informativa sia stato violato visto che non ci sono stati assolutamente i tempi per le OO.SS. di esprimere osservazioni poiché non c’è stata alcuna convocazione affinché si rendesse pubblica e conoscibile l’atto adottato dall’Amministrazione come richiederebbe la normativa vigente. Ma sulla riorganizzazione della macchina burocratica l’Amministrazione è intervenuta anche dopo nel 2022. Peraltro – aggiunge il sindacato CSA-Cisal – in maniera piuttosto confusionaria visto che il nuovo provvedimento è stato trasmesso più volte e con modifiche: l’8 aprile, l’11 aprile e il 20 aprile. Anche in questa circostanza il sindacato Direl/CSA si è fatto sentire (con missiva del 12 aprile) e lo stesso dg del Personale ha ammesso, con nota del 17 aprile, che la materia è oggetto di “informazione preventiva”.

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L’ALTRO ERRORE CON IL PIANO DEL FABBISOGNO DEL PERSONALE – L’altro “misfatto” si è consumato con il piano triennale del fabbisogno di personale 2022-2024. L’atto è stato inviato alle OO.SS. alle 12:09 del 22 aprile e nella stessa giornata è stato poi deliberato in Giunta. Che modo è di garantire l’informazione preventiva? Il presidente Occhiuto addirittura, prima di inviare il piano ai sindacati, lo aveva  annunciato alla stampa. Non il massimo del rispetto delle corrette relazioni sindacali. Ricordiamo che l’istituto che richiamiamo è fondamentale anche se può sembrare minimalista. Nel senso che si dà alle sigle sindacali la possibilità di formulare “proposte” o “osservazioni” per un corretto funzionamento della macchina amministrativa, seppure  l’Amministrazione possa anche ignorarle. Bene, nemmeno questo è stato consentito. I provvedimenti sono stati inviati già a giochi fatti. Un autentico sgarbo nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori regionali. Eppure, giusto per far capire quanto sia importante confrontarsi con i sindacati, vorremo capire – proprio sul piano del fabbisogno – quale sia stato il criterio per stabilire 80 “progressioni verticali”, che ci pare piuttosto esiguo. Ma su questi temi, interverremo nel dettaglio in un successivo approfondimento. Del resto l’argomento riguarda la “riqualificazione” (attraverso titoli di studio) del personale interno, ferma da circa un ventennio, attraverso l’utilizzo degli istituti del decreto Reclutamento.

GLI INCONTRI IN RITARDO A GIOCHI FATTI – dimostrazione della scarsa considerazione dell’attuale Amministrazione giova ricordare come le OO.SS. siano state convocate dall’assessore al Personale per domani, mercoledì 27 aprile, per affrontare tre ordini del giorno in appena tre ore. Come se queste questioni possano essere liquidate così velocemente, giusto per assolvere il compitino. E soprattutto in maniera inutile. Dove mai si sono viste osservazioni ad un atto già adottato? Possono esistere le proposte postume? La pezza alla violazione dell’articolo 4 del CCNL è quindi anche peggio del buco. Per non parlare del trattamento riservato ad alcuni dirigenti, i quali sono stati cambiati di settore o addirittura di dipartimento senza conoscere il proprio destino. Come già in passato rimarcato in altri interventi pubblici del  sindacato CSA-Cisal la classe dirigente per essere valorizzata deve essere rispettata non calpestata.

CORREGGERE LA ROTTA – Alla luce di questi fatti, è obiettivo come ormai questo modo di procedere sia diventato “sistematico”. Un atteggiamento da parte dell’Amministrazione che – incalza il sindacato CSA-Cisal – diventa davvero poco sostenibile. È come voler mettere il bavaglio alle OO.SS. che si vedono somministrare un pasto su una tavola già apparecchiata dove nessuno può proferire parola. Le relazioni sindacali sono così stracciate e il diritto all’informazione preventiva manifestamente leso. L’assessore al Personale dovrebbe capire che questo modo di procedere non può funzionare più e non è rispettoso della dignità dei lavoratori. E infine, caro presidente Occhiuto che senso ha incontrare i segretari confederali della Triplice per parlare di Calabria quando, come sa benissimo, i risultati dell’azione di governo si possono ottenere soltanto con una macchina burocratica ben funzionante. Eppure, non degna di attenzione (né fa rispettare il CCNL 2016-2018 del 17 Dicembre 2020) i sindacati della Regione che hanno il contatto diretto con i lavoratori. Non sembra molto arguta come strategia. Di certo, noi non staremo a guardare e non tollereremo altre violazioni dei diritti sindacali.

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