C’è l’Oscar anziché il Nobel dato a Pirandello (ma è il Nobel), lo stretto di Gargamella, la poesia X Agosto di Pascoli letta «per agosto» o «ics agosto», i barilla dell’epoca fascista (erano i balilla) e una lunga serie di date e nomi sbagliati, da Paolo Picasso al muro di Berlino abbattuto nel 1948 (eh no, era il 1989). Lo stress fa brutti scherzi ai maturandi, o forse, per essere più realistici, per qualcuno si può parlare di poco studio o della classica confusione generata dal ripassone in troppo poco tempo.
A raccogliere le risposte buffe agli orali di Maturità ci ha pensato anche quest’anno Skuola.net, che riporta di lapsus gravi (ma divertenti), come la siepe di Leopardi che diventa un cespuglio, la Divina Commedia scritta da Garibaldi e La Costituzione Italiana promulgata nel 1968 (entrò in vigore vent’anni prima, nel 1948). La fantasia non ha limiti, se si pensa che uno studente ha detto che i Puffi esistono davvero e vivono al confine tra Europa e Asia, o che il fascismo «brandizzava» le giovani leve, che la Marcia su Roma sia stata d’estate o ancora (e qui c’è poco da sorridere), che le Foibe furono un metodo di tortura tipico della Prima Guerra Mondiale (e non della Seconda). Assurdo quanto Mussolini definito comunista.
Gli errori, spesso fatti circolare con ironia dai ragazzi, rivelano soprattutto tanta confusione tra la prima e la seconda Guerra mondiale, ma la letteratura ha fatto altrettanti brutti scherzi, soprattutto nell’attribuzione delle opere, tanto che A Silvia diventa una poesia di Petrarca (e non di Leopardi), il Decameron ritenuto un’opera di Dante (ops, è Boccaccio), e ancora «Se questo è un uomo» di Calvino e non di Primo Levi. L’elenco potrebbe continuare ancora tanto. Immancabili gli errori di filosofia, tra il Superuomo di Freud (anziché Nietzsche) e il Noumeno attribuito a Marx (semmai Kant), ma, attenzione attenzione, qualche erroraccio è uscito anche dalla bocca di insegnanti e commissari, subito inchiodati all’ironia sui social.
(Fonte: lastampa.it)
