Si intitola “Fascinazione criminale” la tesi che ha permesso al 33enne Catello Romano di laurearsi con 110 e lode in sociologia e menzione accademica. Romano è attualmente detenuto presso il carcere di Catanzaro dove dovrà trascorrere almeno altri dieci anni.
“Mi chiamo Catello Romano – è l’incipit del lavoro – Ho 33 anni e sono in carcere da 14 anni ininterrotti. Ho commesso crimini orrendi e sono stato condannato per diversi omicidi di camorra. Quella che segue è la mia storia criminale”.
Era il 3 febbraio 2009 quando un commando di killer al soldo del clan D’Alessandro assassinò Gino Tommasino, consigliere del comune di Castellammare di Stabia. Un delitto atroce che avvenne in pieno centro, di giorno, e che ben presto vide i responsabili scoperti e arrestati. A guidare il gruppo di fuoco c’era Renato Cavaliere, e con lui spararono Salvatore Belviso, Raffaele Polito e proprio Catello Romano. Quest’ultimo, al tempo 18enne, è l’unico che non si è pentito.
Nel 2009 trascorse sei mesi al 41-bis, poi venne sottoposto a un regime di sicurezza meno afflittivo. Col tempo in carcere si è prima avvicinato al Buddhismo, poi all’Islam. La tesi l’ha discussa in carcere, non soltanto alla presenza delle autorità ma anche dell’Imam Yahya Pallavicini, che lo sta accompagnando nel suo percorso spirituale e della madre, commossa di assistere al coronamento del percorso di studi del figlio.