Con una nota diffusa dalla Fisascat Cisl di Catanzaro – Crotone e Vibo Valentia a firma del Segretario Generale Antonio Bruno è stato comunicato lo stato di agitazione per i lavoratori del servizio di portierato, operanti presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro,
“Tale decisione si è resa necessaria a causa del continuo mancato riscontro dell’azienda Diem Srl alle ripetute richieste d’incontro effettuate negli ultimi 4 mesi da codesta organizzazione sindacale, volte a chiarire le numerose inadempienze contrattuali verificatesi e più volte segnalate, tra cui mancata iscrizione al fondo di assistenza sanitaria integrativa Fasiv e mancata erogazione in busta paga dell’indennità sostitutiva, inserimento in busta paga di ferie e permessi non realmente goduti dai lavoratori, mancato o errato pagamento delle maggiorazioni per lavoro festivo/domenicale oltre agli straordinari, continui ritardi nel pagamento degli stipendi”
Questo si legge nella nota, situazione che si è ulteriormente aggravata nell’ultimo periodo a causa del mancato pagamento degli stipendi per le mensilità di Maggio e Giugno 2023, per dei lavoratori per lo più monoreddito, che già percepiscono delle retribuzioni al limite della soglia di povertà.
“Le uniche giustificazioni pervenute dall’azienda Diem Srl – continua Bruno – si riferiscono ad una situazione di difficoltà dovuta a mancati incassi verificatisi contestualmente con più Committenti.
Non può più essere fatta valere l’equazione: mancato pagamento da parte dei committenti uguale mancato pagamento degli stipendi, l’azienda deve prendersi le proprie responsabilità e mantenere gli impegni presi in fase di stipula del contratto d’appalto, non è più tollerabile che, lavoratori che hanno sempre garantito un servizio essenziale, con diligenza e professionalità anche durante il difficilissimo periodo di emergenza pandemica, abbiano addirittura difficoltà a recarsi sul posto di lavoro, non avendo i soldi per fare benzina, inoltre, anche davanti ad una convocazione dell’Ente appaltante, volta a chiarire l’aspetto del pagamento delle fatture, l’azienda ha ritenuto opportuno non presentarsi”
In conclusione il segretario Bruno aggiunge che “per tali ragioni e per voler rappresentare il clima di delusione, rabbia e preoccupazione che c’è tra le lavoratrici e i lavoratori impiegati nell’appalto, abbiamo inteso avviare tale procedura di attivazione dello stato di agitazione”