A seguito dell’ultima puntata di ‘Farwest‘, il programma di Salvo Sottile, andata in onda il 20 dicembre scorso, sarà chiesta la riapertura delle indagini sulla scomparsa di Barbara Corvi, della quale non si hanno più notizie dal 2009. La famiglia di Barbara Corvi ha presentato alla redazione, tramite il legale Giulio Vasaturo, una richiesta di acquisizione dell’inchiesta. L’avvocato della famiglia – fa sapere tramite una nota la redazione del programma – ha domandato di poter disporre di tutti i materiali video relativi all’inchiesta e di ogni altro filmato utile ai fini investigativi. Nella sua inchiesta, il programma di Raitre, con l’inviata Manuela Iatì, ha ricostruito la vicenda della sparizione della giovane mamma umbra da un piccolo centro in provincia di Terni, nell’ottobre 2009, per poi seguire le tracce di un collaboratore di giustizia.
L’inviata di ‘FarWest’ e’ arrivata fino in Calabria, a Fuscaldo (CS), e ha scoperto il luogo dove, secondo il racconto del testimone, potrebbe essere stato sepolto il corpo in una zona boschiva, difficile da raggiungere se con un mezzo da fuoristrada, dove vicino a una masseria ci sarebbero indizi della presenza di un pozzo artesiano, lo stesso pozzo dove secondo quanto raccolto dalla parole del supertestimone sarebbe stata sepolto il corpo di Barbara Corvi.
Il 27 ottobre 2009 Barbara Corvi sparisce nel nulla. Ad Amelia, piccolo borgo in Umbria, la scomparsa della giovane donna, sposata e madre di due bambini, sconvolge tutti. Il suo corpo non verrà mai ritrovato. I sospetti cadono subito sul marito, la cui famiglia è inserita nella ‘ndrangheta reggina e con il quale i rapporti nell’ultimo periodo erano molto tesi. Tutto fa pensare a un caso di “lupara bianca”, un delitto d’onore consumato in un ambiente mafioso. Eppure le indagini, nonostante le dichiarazioni shock rilasciate da tre diversi collaboratori di giustizia in carcere, sembrano non portare da nessuna parte.