Vibo Valentia – Arrivano i primi scossoni sul Consiglio comunale di Vibo Valentia dopo l’inchiesta “Rinascita – Scott” della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha portato ad oltre 300 arresti per complessivi 416 indagati. Si è dimesso infatti dall’incarico di presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia, nonchè dalla carica di consigliere comunale, Giuseppe Muratore, di Forza Italia.
“Nel ringraziare il procuratore Nicola Gratteri, Muratore ricorda che nell’inchiesta sono indagati numerosi dipendenti del Comune di Vibo, esponenti del Consiglio comunale mentre il comandante della Polizia municipale è finito agli arresti domiciliari per corruzione. Per Giuseppe Muratore, non ci sono più le condizioni per andare avanti con l’azione politica ed amministrativa” e da qui le dimissioni. “Avrei anche potuto continuare a chiudermi in una stanza – ha aggiunto Muratore – e convocare i consigli comunali come se niente fosse. Ma io mi ritengo una persona per bene e non mi sento, per il bene dei cittadini, di andare avanti così».
Da sottolineare che la Dda di Catanzaro in diversi passaggi della sua inchiesta ha sottolineato l’infiltrazione mafiosa nel Municipio di Vibo Valentia scrivendo testualmente che il raggio di infiltrazione della consorteria Lo Bianco si estende anche agli enti locali, soprattutto all’interno del Comune di Vibo Valentia.
Dopo “Rinascita-Scott” si dimette dal Consiglio comunale di Vibo il presidente Giuseppe Muratore
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