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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Dopo un anno è sempre il covid a dettare i tempi del ritorno in classe: Sulla DAD è ‘battaglia’ tra sindaci e Governo

Ci risiamo. Gennaio in Dad e per le famiglie e gli insegnanti calabresi è impossibile non riandare alla memoria di quello che accadde lo scorso anno con l’ex governatore (facente funzioni) Nino Spirlì, che sospendendo d’imperio le lezioni in presenza – e infine lasciando libero arbitrio ai genitori – aveva mantenuto la capricciosa commedia di un braccio di ferro con il Tar (che puntualmente bocciava le sue ordinanze dando ragione ai ricorrenti che chiedevano il ritorno sui banchi).

Adesso non è più così semplice decidere diversamente rispetto alle disposizioni nazionali: l’ultimo decreto attualmente in vigore toglie la possibilità di misure più restrittive alle regioni che non siano in zona rossa e la lascia ai sindaci, ma solo in situazioni straordinarie come focolai o comprovata diffusione del virus in ambiente scolastico. Requisito, quest’ultimo, che certamente non ricorre in nessuna parte d’Italia se si considera che la contagiosissima variante Omicron è esplosa durante le feste natalizie, quando le scuole erano in pausa.
Roberto Occhiuto ha già detto a chiare lettere di non poter fare nulla e neanche sembra interessato all’argomento scuola ma piuttosto propenso ad ottenere dal governo la facoltà di agire in modo più severo nei confronti dei calabresi non vaccinati in generale. Il rientro sui banchi preoccupa invece soprattutto in provincia di Reggio – il territorio con i numeri più alti dell’ondata pandemica e con vari comuni di colore arancione – dove infatti (anche dopo l’appello ai colleghi da parte del sindaco metropolitano Carmelo Versace) in molti centri è stata già attivata la Dad. Nella Locride si moltiplicano i cancelli scolastici chiusi per quindici giorni; nella città dello Stretto lo ha stabilito il sindaco reggente Paolo Brunetti, al momento per una settimana a partire dal 10, ma con eventuale prosecuzione, come ha suggerito il commissario direttore sanitario del Grande Ospedale Metropolitano, Salvatore Costarella, ipotizzando che in classe non si metta piede per tutto gennaio.
Didattica digitale anche a San Giovanni in Fiore, nel Cosentino, e Taverna, Magisano e Pentone, comuni catanzaresi. A Vibo il sindaco Maria Limardo parte con gradualità soft: tre giorni, fino al 12, legati non allo stato dei contagi ma ai disagi dovuti alla rottura della condotta idrica che però, ha spiegato la prima cittadina, potrebbero creare un ambiente igienico malsano anche in relazione al Covid. Nel Vibonese l’utilizzo deciso della Dad nelle prossime settimane è chiesto a gran voce dalle famiglie: da ottobre a fine anno moltissime scuole, registrando forti contagi, sono state chiuse a singhiozzo.
I genitori, come nei turbinosi mesi di Spirlì, sono nuovamente spaccati in due fazioni ma stavolta entra in gioco pure il fattore vaccino. Negli ultimi due giorni (deputati proprio a questo da Occhiuto con il prolungamento delle vacanze) alcune scuole si sono trasformate in hub vaccinali per i minori, sebbene gli istituti coinvolti in questi vax day mirati siano stati in realtà una ventina in tutta la regione, mentre nei centri ordinari (dove pure è possibile vaccinare i ragazzi) la partecipazione è al momento scarsa. Tanti genitori hanno aderito numerosi nelle postazioni presso gli istituti scolastici, per immunizzare figli giovanissimi – quelli della fascia più attenzionata dal ministero, i 5-11. Con lunghe file e spesso il rinvio al giorno successivo per accumulo di prenotazioni impossibili da evadere negli orari previsti. Comprensibile che adesso quei genitori siano imbufaliti: hanno fatto la loro parte con senso civico e un po’ di umana apprensione mettendo i sicurezza i bambini, e ora se li ritrovano ugualmente in Dad.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

In molti però prevale la paura per la diffusione galoppante del virus, e pur a malincuore si sentirebbero sollevati nel tenere i figli a casa anziché portarli in un ambiente potenzialmente micidiale. Il guado tra le due sponde è sempre quello delle difficoltà delle famiglie a gestire i figli più piccoli in caso di didattica a distanza.
Nonostante delusioni e malumori, mentre sarà attivata la Dad si spingerà con il turbo verso l’incremento delle vaccinazioni pediatriche. A Reggio l’assessore al welfare Demetrio Delfino, in un post su Facebook, scrive: «Siamo stati costretti a chiudere le scuole per una settimana (per adesso). I numerosi casi di positività al Covid 19 registrati in questi giorni nella nostra città non ci danno altra scelta. Pur comprendendo le difficoltà delle famiglie e degli studenti privati della loro normalità e costretti a subire tutti i limiti che la Dad porta con sé. Per far sì – prosegue Delfino – che tali chiusure non siano vane, invito i genitori in corrispondenza con la Società Italiana di pediatria e la Comunità scientifica, a procedere con la massima celerità alle vaccinazioni di tutti i bambini che abbiano compiuto i cinque anni d’età. Vaccinazioni e buon senso sono le uniche armi che abbiamo in questo momento».
In quest’ennesima emergenza un sassolino dalla scarpa se lo toglie proprio Nino Spirlì, che a proposito delle severe misure per l’attivazione della Dad in alcuni centri della Locride, su Facebook ricorda come da quegli stessi Comuni (oltre che da quello reggino) quasi un anno esatto fa era giunta la diffida verso il suo provvedimento di chiusura, minacciando ricorsi al tribunale amministrativo. L’ex presidente della giunta regionale commenta: “Complimenti anche ai sindaci della Locride, che rinviano di ben DUE settimane la riapertura delle scuole… Il tempo è galantuomo”. Lo stesso Spirlì si era profeticamente espresso già prima di Natale riguardo all’esigenza di un urgente ritorno in Dad, in tutta Italia. Ma l’orientamento del ministero, si sa, è di segno opposto e nelle scuole calabresi tutti aspettano da un momento all’altro la mannaia del governo sulle ordinanze emesse dai nostri sindaci. Insomma, le lezioni da remoto avrebbero i giorni contati. L’ultima parola, capace di neutralizzare ogni scontro politico, spetta a Omicron.

Isabella Marchiolo

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