Gli effetti dei rincari hanno frenato, drasticamente, il flusso turistico. A sottolinearlo è Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, secondo il quale “Nonostante le ottimistiche previsioni, il nostro Paese, che è una delle destinazioni turistiche più ambite, sta affrontando sfide ardue e sconfortanti. Le previsioni indicavano una crescita impressionante del 20% nelle prenotazioni, e un forte clima di ottimismo che pervadeva l’intero settore, ristoranti, musei, alberghi e tutte le attività legate al mondo del turismo, tanto da indurre le Regioni e tutti gli operatori del turismo ad organizzarsi nel migliore dei modi.
Il mese di luglio, infatti, ha confermato un trend positivo. Improvvisamente il calo. Quasi ovunque. Secondo una recente indagine, di Demoskopika, il caro vacanze, che è la causa principale, è alquanto pressante e si fa sentire dappertutto, in modo particolare in Lazio, in Lombardia, in Toscana, in Molise e in Campania. Stiamo assistendo – evidenzia Guzzi – ad un’impennata dei prezzi davvero esagerata, che riguarda i trasporti, gli alberghi, il carburante, i ristoranti, le gelaterie, i lidi balneari. Aumenti esagerati che sono piuttosto significativi, che non aiutano l’economia del Paese, e che riconducono alla necessità di soluzioni immediate.
Il settore del turismo – sottolinea un noto imprenditore di Lamezia Terme – che è uno dei pilastri dell’economia del nostro Paese, sta riscontrando, turbolenze di una certa entità, che sono il presagio di un imponente e preoccupante regresso. Credo, continua l’imprenditore che il caro prezzi sia la causa maggiore di questa drastica frenata, ma sono altresì convinto che sia cambiato anche il volto delle vacanze estive. Vero anche questo. A sostenere questa tesi, il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, seconda la quale “Questo a mio avviso, non è che l’ennesima conferma di come il mondo del turismo e dei viaggi sia cambiato dopo il Covid. I dati di agosto, arrivano dopo un luglio che è andato ben oltre le aspettative, superando i dati del 2019. Ad ogni modo, continua, l’Italia si conferma la Nazione più prenotata. Anche rispetto a competitor come Spagna o Francia. Una leggera flessione, conclude il Ministro, è dunque del tutto plausibile.
