La procura di Reggio ha chiesto al ministero della Giustizia di indagare sulla morte di Amedeo Matacena (nella foto) e della madre. Li considera entrambi sospetti. La notizia è stata pubblicata in esclusiva da l’Espresso nei giorni scorsi: il fascicolo – si legge sul sito online dello storico settimanale – è stato affidato a Sara Parezzan che ha anche sequestrato uno dei testamenti materni dell’ex titolare latitante.
Matacena, armatore e politico, è morto a Dubai il 16 settembre 2022 poche ore dopo aver festeggiato i suoi 59 anni insieme alla sua ultima compagna, Maria Pia Tropepi. Prima domanda: competenze. L’Espresso spiega che la salma di un latitante (Matacena lo sarebbe stato ancora per qualche mese) appartiene allo Stato e deve essere riconsegnata allo Stato per eventuali accertamenti medico-legali. La competenza territoriale spetta alla Procura di Roma, ma gli uffici giudiziari di Reggio ritengono di avere validi motivi per occuparsi della scomparsa dell’uomo. Questi motivi sarebbero collegati al processo alla strage della ‘ndrangheta, in cui alcuni pentiti (l’Espresso cita Pino Liuzzo) sottolinearono il ruolo di Matacena come ufficiale di collegamento tra la politica e le cosche, prima ancora che Marcello Dell’Utri lo nominasse coordinatore regionale della Calabria per Forza Italia.
Matacena avrebbe ritrovato la libertà a giugno: la sua condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, allo scadere dei dieci anni, sarebbe divenuta irrecuperabile, quindi annullata. Aveva anche recuperato i suoi beni visibili, dissequestrati dal tribunale. A questo patrimonio – spiega l’Espresso – si è aggiunta la sua quota di eredità della madre, Raffaella De Carolis, morta a Dubai il 18 giugno 2022.
I due corpi stavano per essere cremati prima che l’intervento della magistratura bloccasse tutto. La cremazione dell’ex armatore è stata fermata (anche) dai suoi due figli (il primo avuto dalla conduttrice tv Alessandra Canale, il secondo da Chiara Rizzo, uscita di recente dal processo Colazione con la rinuncia al ricorso da parte del procuratore generale). Intorno alla morte di Matacena è già sorta nelle scorse settimane una polemica tra Athos (il figlio di Rizzo) e l’ultimo compagno del padre. Anche il figlio Amedeo ha chiesto, in un comunicato all’Ansa, “il ritorno in Italia del corpo integro” del padre.
(Fonte: italy24)