Sono molti giorni che negli USA si discute e manifesta in maniera bipartisan della recente sentenza della Corte Suprema che, dopo 50 anni, ha cancellato il diritto costituzionale all’aborto. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.
“La Costituzione non garantisce un diritto all’aborto”, si legge nella sentenza appoggiata dalla maggioranza conservatrice della Corte che ribadisce che “l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti”, vale a dire autorizza gli Stati alla possibilità di vietarlo. La decisione è stata presa nel caso “Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization”, in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l’unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l’interruzione di gravidanza.
E è di origini calabresi il giudice della Corte Suprema, Samuel Alito, che ha scritto il tranciante parere di maggioranza che ha portato alla demolizione del diritto all’aborto libero negli Usa.
Samuel Alito, seppur sia nato a Trenton, ha origini calabresi. I suoi nonni sono infatti di Roccella Jonica, da dove si sono trasferiti negli Stati Uniti nel primo decennio del ‘900. Il padre di Samuel è invece nato a Montebello Jonico, sempre in Calabria, nel 1914, ma è cresciuto in America senza tornare più in Italia. Quello che oggi è il giudice più discusso del momento ha studiato a Yale e vissuto una carriera da avvocato per il Distretto del New Jersey.