È stato presentato oggi a Lamezia Terme, nell’ambito della seconda giornata della dodicesima edizione di Trame Festival, un’anticipazione del rapporto annuale “Ecomafia” 2023 che sarà presentato a Roma l’11 luglio. L’incontro, moderato dalla giornalista Viviana Spinella, è stata l’occasione per fare il punto sui dati dell’illegalità ambientale in Calabria dai quali emerge la commissione di ben 14.518 reati nell’arco del quinquennio 2017-2021 con 12871 persone denunciate, 209 persone arrestate e 5.214 sequestri (fonte elaborazione Legambiente su dati Forze dell’Ordine e Capitanerie di porto). La provincia con il maggior numero di reati è Cosenza, segue Reggio Calabria, Crotone, Catanzaro ed infine Vibo Valentia. La Calabria è, nel complesso, stabilmente tra le prime 5regioni d’Italia, insieme a Campania, Sicilia, Puglia e Lazio nella classifica dell’illegalità ambientale. Un triste primato per la Calabria che proprio oggi vive una situazione di grande sconcerto per la notizia dell’arresto, anche se per ragioni non collegate alla regione, dell’assessore all’ambiente nominato da pochi mesi, Marcello Minenna.
Il focus dell’evento si è concentrato sul ciclo dei rifiuti in Calabria che nell’ultimo quinquennio hanno raggiunto la cifra di 2.862 reati, con 4.096 persone denunciate, 78 persone arrestate e 1.494 sequestri. Al vertice di questa classifica negativa, sempre la provincia di Cosenza con 855 reati. Una situazione grave, in una Regione dove, nonostante le dichiarazioni di principio e gli intenti contenuti nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e successive modifiche, miliardi di euro ed una lunghissima gestione commissariale si continua a smaltire una quantità enorme di rifiuti in discarica ed a spedirli all’estero con costi enormi alimentando circuiti illegali.
Enrico Fontana, responsabile nazionale Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente ha commentato: “I numeri sull’illegalità ambientale in Calabria fotografano una situazione grave ma restituiscono anche l’immagine di un territorio dove forze dell’ordine e Capitanerie di porto svolgono, insieme alla magistratura, un lavoro importantissimo di contrasto delle tante attività illecite. Anche nel 2022, per quanto riguarda il ciclo illegale dei rifiuti, dai traffici illegali alla gestione delle discariche, la provincia con il maggior numero di reati è quella di Cosenza. A livello regionale si registra una riduzione delle violazioni accertate ma un deciso Incremento delle ordinanze di custodia cautelare. È urgente rafforzare le attività di controllo e soprattutto far crescere e diffondere anche in Calabria gli antidoti dell’economia circolare contro i veleni dell’ecomafia”.