Una grande, importantissima parte della comunicazione umana è identificabile con quella non verbale, che si manifesta nei gesti, nei suoni, nei simboli, nei movimenti e nelle immagini. Costrutti visivi che poco hanno a che fare con la sfera logica informativa, ma che esprimono, inconsapevolmente, e al di fuori dal controllo del comunicante, la sfera più intima dell’animo umano, quella inconscia ed emozionale. Un mondo a se stante. Un variegato e complesso panorama di linguaggi, espressi, magicamente, dall’arte. Sin dall’alba della civiltà umana essa ha sempre agito come fosse un medium, il filo conduttore attraverso il quale l’individuo, l’artista, ha espresso la propria complessità emotiva, intellettuale e spirituale. L’atto di creare, è sempre stato, e continua ad essere l’esplorazione più intima dell’animo umano, che trova la sua massima espansione nel messaggio sublime, emblematico dell’arte.
Ogni opera artistica custodisce la magia di un linguaggio universale, nobile e profondamente rilevante dal punto di vista comunicativo, che racchiude in sé l’incantesimo della poesia, del sogno, della libera interpretazione. Ogni opera d’arte diventa scrigno prezioso, intreccio di idee e di pensieri, specchio dell’interiorità. Nel cuore dell’arte c’è la potenza del linguaggio emotivo che si esprime in fantastiche ed innumerevoli espressioni. A spiegare il fascino intrinseco e sublime dell’arte, un artista sui generis: Fabio Pasquali, autore di dipinti estremamente singolari. Le mie opere, spiega l’artista, sono il frutto di un gioco dialogante tra elementi classici e scene contemporanee. Opere in cui si insinuano sfumature di colori, di tecniche, di stili e di significato. L’artista visivo, il cui percorso è segnato da una continua ricerca tra tradizione e innovazione, spiega come il disegno sia sempre stato il suo linguaggio naturale. Esso gli ha permesso di esprimere idee ed emozioni nel modo più semplice ed immediato.
Il fascino per i graffiti dell’underground londinese, il periodo trascorso a Parigi, e l’incontro con il pittore della Banlieu Yves Aubry gli hanno inculcato un’idea imponente e molto significativa: l’arte non è solo tecnica, né solo talento, ma un’esigenza profonda, un bisogno viscerale di comunicare. L’idea di rielaborare opere del passato, spiega l’artista, nasce dal desiderio di revisionare immagini scolpite nella memoria collettiva, ribaltandone il significato con l’ausilio di un nuovo, curiosissimo linguaggio. Viviamo in un mondo di immagini sovraccarico di stimoli visivi. La mia arte, conclude Pasquali, estremamente rappresentativa, riflette questa realtà. Investe il suo potenziale su icone molto note, e le decontestualizza. Le sue opere sono presenti in numerosi cataloghi d’arte, su tutte le piattaforme social e sul sito: https://www.saatchiart.com/en-ie/fabiopasquali.