“Dal 18 maggio si apre la Fase 2 e la Calabria del Lavoro, dei cittadini e della società civile può ripartire e guardare, con ottimismo al futuro se pur non sottovalutando la paventata riproposizione di una nuova “ondata di ritorno “, che a detta di tanti scienziati potrebbe avvenire in autunno. Ciò impone alla nostra Regione, considerato che risultiamo essere agli ultimi posti in tema di strutture sanitarie e tecnologiche, che si debba da subito, organizzarsi e strutturarsi, ‘reclutando’ per tempo le necessarie professionalità occorrenti in materia scientifica e medica, per non farci trovare impreparati”.
E’ quanto scrivono in una lettera aperta al presidente della Regione, il segretario regionale e di Cosenza dell’Ugl, Ornella Cuzzupi e Gugliemmo Nucci che propongono “la creazione di un Covid Center, prendendo esempio dalla Regione Marche, che abbia anche la caratteristica di essere polifunzionale, con figure professionali reclutate attraverso un bando pubblico, con modalità corrette e trasparenti. La location potrebbe essere ubicata presso il Campus Universitario di Catanzaro o in qualche struttura abbandonata o da recuperare. A tal proposito e, come risulta da una interrogazione inviata in questi giorni all’attenzione del Presidente del Consiglio Regionale, si potrebbero utilizzare parte delle somme che da anni risultano ferme e destinate all’edilizia sanitaria e all’acquisto di nuove tecnologie. Potrebbero altresì essere utilizzati i fondi europei (MES) qualora il Governo decidesse di aderire”.
A parere dei sindacalisti Ugl “La pandemia, ancora in atto, ci dà l’occasione e l’opportunità, di recuperare parte del terreno perso nella sanità pubblica calabrese, che da sempre ci vede costretti a emigrare in strutture del nord Italia per farci curare, considerato che si sono depauperate le strutture portanti regionali sanitarie per favorire, in molti casi, interessi di privati, peraltro foraggiati da politici intrallazzatori. Si corra ai ripari e si investa sulla ricerca, si è svuotato nel tempo il CNR di Piano Lago, un fiore all’occhiello nella ricerca in Neurologica, Fisiologia Molecolare ecc. che ha visto negli anni la decurtazione sistematica delle somme ad esso destinate dalla Regione, ma che l’Asp ha trasferito verso strutture private (si interroghi, in merito) la politica di infimo livello). Nulla in contrario verso l’utilizzo delle strutture private, se non ledono il diritto della Sanità pubblica e la Ricerca, che riteniamo siano altra cosa e di fondamentale importanza. Occorre, a nostro avviso, creare una stretta collaborazione con le Università della Calabria e con gli Enti di Ricerca e con esse sviluppare sistemi innovativi in materia tecno-scientifico, avvalendosi di risorse intellettuali, altamente qualificate, che, erroneamente, non consideriamo appieno, ma che tante soddisfazioni in questi anni ci hanno dato nel campo del la ricerca . Sarebbe opportuno costituire una rete regionale con Associazioni di Medici , Ricercatori ed Operatori Sanitari, che riteniamo essere le “sentinelle” sanitarie sul territorio, (basti osservare il ruolo evidenziato dagli stessi nel centro- nord dell’Italia), dotandoli di sistemi informativi con i quali possano interagire tra di loro, per scambi di informazioni su tutto il territorio regionale da trasferire per eventuali allert alle ASP; abilitarli alla richiesta di tamponi e prove sierologiche e quant’altro sia ritenuto necessario a monitorare l’emergenza epidemiologica Covid-19 ed il decorso nella nostra Regione”.
Per Cuzzupi e Nucci “E’ altresì auspicabile che il sistema informatico anzidetto converga su un più qualificato sistema sanitario regionale, ove esperti analisti al ramo possano acquisire dati attendibili a patologie riscontrate, frequenza, picchi, insorgenze di vecchie e nuove patologie, ed altro. Ciò sarebbe utile ed innovativo anche in termini di studio e analisi delle patologie legate al mondo del lavoro quali ad esempio le malattie professionali ,correlandosi ovviamente con l’INAIL e con l’INPS. Ricorrere all’ampliamento delle piante organiche nei presidi ospedalieri della Calabria , con pronte assunzioni di medici chirurghi, tecnici e personale ausiliario e socio-sanitari , reclutati su basi concorsuali, con provate e certificate esperienze e competenze professionali.
Rinneghiamo le vecchia cultura ‘dell’amico’ o ‘parente di’ e la mancata trasparenza dei criteri di reclutamento. Le varie trasmissioni televisive hanno messo a nudo vicende da terzo mondo, dalle quali non abbiamo potuto che prenderne atto e le dovute distanze. Si proceda ad una massiccia assunzione di infermieri e OO.SS. figure sottodimensionate e per la quali sono in atto ‘denunce’ da anni, attingendo da eventuali graduatorie aperte o istituendo concorsi. Ci risulta per via informale, che il centro Covid19 dovrebbe essere costituito da 43 operatori ma ne risultano in pianta organica 15. Nelle more, è opportuno rivedere, se non si è già provveduto, l’ordinanza regionale n.40 del 06.05.2020 per riattivare le prestazioni specialistiche ambulatoriali, numerose infatti sono le segnalazioni, da parte di chi, non ha la possibilità economica di effettuare a proprie spese una visita specialistica. In Conclusione, la probabile riapertura prevista in data 18 c.m., se da una parte consentirà alle attività produttive di riprendere un cammino economico che riteniamo, in forte affanno, deve essere un’opportunità per un cambio di passo , dal punto di vista politico-amministrativo-sanitario, con il passato. La politica deve ascoltare le Forze Sociali ed unitamente , tracciare il percorso socio- economico di una comunità che deve avvalersi di professionalità ed intelligenze ,figli di questa Terra, che siano in grado di far fare quel salto di qualità che da troppo tempo latita. I calabresi hanno la necessità di avere risposte risolutive ad annose ed incancrenite problematiche ,che solo una classe dirigente attenta, onesta, laboriosa e orgogliosa di far parte di questa terra meravigliosa, deve loro, per allontanare gli spettri delle sconfitte sociali umilianti del passato e per non farli ricadere nell’oblio della rassegnazione con le gravi conseguenze che ne deriverebbero”.
Concludendo i dirigenti sindacali dell’Unione Generale del Lavoro della Calabria ribadiscono che ” su questi temi siamo pronti a dialogare e confrontarci, per il riscatto dell’intera Calabria”.
Fase 2, lettera aperta Ugl al presidente Santelli per ripartenza economica-sanitaria
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