Come ogni anno, anche per il 2025, arriva la stangata per quanti vogliono tornare in Calabria per le festività di Pasqua. Lo certifica, ancora una volta, Federconsumatori Calabria che propone la propria indagine sui costi di voli e treni verso la Calabria. Quest’anno è stata simulata la partenza da alcune delle principali Città, alla vigilia della Pasqua: sabato 19.04.2025. La ricognizione delle offerte di viaggio si è concentrata sulle offerte Italo e Trenitalia e sulle compagnie aeree che garantiscono i collegamenti verso la Calabria per la data del 19 aprile ed ha misurato gli aumenti delle offerte a distanza di 20 giorni. I dati così rilevati consentono di avere il quadro puntuale dei costi sostenuti da chi ha potuto prenotare con un adeguato anticipo il proprio viaggio (27 marzo 2025) e da chi, invece, ha potuto decidere la partenza solo alla data del 15 aprile” è quanto si legge in una nota di Federconsumatori Calabria Aps. “Per comparare le offerte su ferro di Italo e Trenitalia – si precisa – sono stati esaminati i costi massimi delle frecce senza alcun cambio. Dai dati elaborati si confermano le speculazioni sulle offerte di viaggio che denunciamo da anni: prenotando la stessa freccia per la stessa destinazione di arrivo e per lo stesso giorno, a distanza di 20 giorni, con Trenitalia si registrano aumenti che variano dal +190% (Milano C. – Paola), + 158% (Torino – Lamezia Terme), + 155% (Torino – Paola), + 154% (Torino – Lamezia), + 174% (Milano -Reggio Calabria), + 140% (Torino -Reggio Calabria). Quasi stabili le offerte di Italo fra le due date di rilevamento con aumenti sino a 28,00 euro nelle partenze da Milano per le fermate regionali di Paola, Vibo Pizzo, Rosarno, Villa S. Giovanni e Reggio Calabria”.
“Riguardo i voli – sottolineano da Federconsumatori- si registrano aumenti medi sino a 192,34 € Torino – Reggio Cal., +184,71 € Torino- Lamezia Terme; +132,00 € Bergamo – Lamezia Terme, in alcuni casi sempre più competitivi alle frecce (es. Milano – Lamezia Terme e e Reggio Calabria o Torino – Reggio Calabria). Verso l’aeroporto di Crotone, con Ryanair, si registra come unica data di arrivo più prossima alla Pasqua il 18 aprile ed aumenti di 160,05 euro. Si conferma così il nostro allarme sul progressivo e incessante aumento dei prezzi dei viaggi e ciò alza denuncia di Federconsumatori sulle politiche tariffarie applicate dai principali vettori verso la Calabria e che devono essere ben scandagliate dall’Autorità dei trasporti perché superano ogni plausibile meccanismo di mercato per divenire delle vere speculazioni sulla pelle dei consumatori e dei calabresi. Ciò dimostra ancora una volta che le pratiche tariffe sono in balìa di logiche di profitto che continuano a scaricarsi sulle tasche dei consumatori che per raggiungere la nostra regione devono sopportare costi davvero elevati e molte volte con non pochi sacrifici pur di ritrovarsi con i propri cari”.
Mimma Iannello Presidente Federconsumatori Calabria Aps: “L’attenzione ad elaborare report sempre più minuziosi sulle offerte di viaggio verso la Calabria ci spinge a rinnovare la denuncia sul fenomeno dei rincari in prossimità delle feste che continuiamo a definire “speculativo”. Gli aumenti rilevati a distanza di 20 giorni sugli stessi treni sono inaccettabili. Non possiamo assistere come se fosse una pratica del tutto corretta a rincari sino a 219,00 euro sullo stesso treno e per lo stesso tragitto ed a percentuali di aumento sino al 190%. È una vergogna che si consuma impunemente da anni ma che non ci stancheremo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e a denunciare. Le politiche tariffarie slegate da ogni elemento di trasparenza e di sostenibilità sociale sono un meccanismo speculativo che come Federconsumatori continueremo a sottoporre all’attenzione delle Autorità dei Trasporti e della politica affinché assumano la gravità e gli effetti del fenomeno che si scarica in termini di grave iniquità e di limitazione del diritto alla mobilità per tante famiglie di studenti, lavoratori e villeggianti che ritornano o scelgono la nostra regione ed in molti casi sono costretti a rinunciare di raggiungere per l’insostenibilità dei costi.”