Amalia Bruni torna su un tema a lei caro, quello della sanità: “La gestione della pandemia ci ha confermato la grande incompetenza di chi amministra la Regione Calabria, dimostrando per l’ennesima volta di non avere nessuna capacità in ambito sanitario, fino a diventare, addirittura, pericolosi per la gente. Oggi leggo sulla stampa online, rimanendo quanto meno sconcertata dalla notizia, che in Calabria non sarebbero stati spesi 250 milioni di euro che potevano essere utilizzati per assumere personale sanitario, migliorare i protocolli Covid, aumentare i posti in terapia intensiva, far funzionare al meglio il servizio del 118″.
Per la Bruni “Invece, Spirlì, che nel frattempo ha cominciato a fare a scaricabarile con i commissari, è rimasto chiuso nella sua torre d’avorio senza muovere un dito. Una mancata gestione sulla quale bisognerà fare una riflessione a tempo debito, mentre la situazione ancora oggi è di totale emergenza ed occorre che intervenga immediatamente il ministro della Sanità perché la Calabria non può essere oggetto di ricatto da parte di persone incompetenti, incapaci, indifferenti e insensibili, compresi i commissari che in dodici anni hanno soltanto peggiorato la situazione. Lo Stato deve farsi carico delle sue responsabilità e garantire il diritto alla salute ai cittadini di questa regione, a prescindere da tutto, non ci si può sempre girare dall’altra parte sulla mancata osservazione di uno dei principi cardine della nostra Costituzione”.
“I servizi sono ormai ai minimi termini e sono i proprio i calabresi a pagare lo scotto più grave, senza alcuna tutela sanitaria.
Nelle mani di ognuno di noi c’è la possibilità di dare il via a un nuovo corso politico in questa regione, il prossimo fine settimana saremo chiamati al voto ed al giudizio sull’operato di quanto svolto in questi due anni dal centrodestra, la nuova Calabria passa dalle scelte che faremo in cabina elettorale”- conclude la candidata di centrosinistra alla presidenza della Regione.