Lamezia Terme – Si è tenuto qualche giorno fa un forum sulla sanità organizzato dal portavoce per la sanità del PD di Lamezia Terme Saverio Ferrari che ha visto la partecipazione dei dottori Rubens Curia e Lino Puzzonia, di medici di medicina generale e dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, di rappresentanti sindacali dei medici e degli infermieri e di dirigenti del PD lametino.
La discussione è stata ampia e ben articolata, apprezzato da tutti l’intervento di Rubens Curia che partendo dall’atto aziendale ne ha evidenziato le debolezze dello stesso rimarcando un’organizzazione a scatole cinesi con meccanismi infernali e sovrastrutture di controllo eccessivo.
L’esperienza del Covid ha evidenziato come la medicina di prossimità sia la scelta più giusta, avere una rete efficiente di laboratori che sia in grado di dare risposte alle richieste del territorio in modo da permettere agli ospedali di fare gli ospedali e alla specialistica di dotarsi anche di un potenziamento della strumentale.
Dalla discussione è emerso per esempio che nell’atto aziendale non si fa riferimento al laboratorio di Patologia clinica dell’Ospedale di Lamezia o ancora per esempio non si capisce il destino della microbiologia che potrebbe essere un altro presidio importante.
Il nuovo atto aziendale definito di tipo paternalistico ha lacune importanti, è necessario che le forze politiche intervengano per correggere le distorsioni ed evitare meccanismi troppo ingessati sottoposti a controlli gerarchici che l’esperienza del passato ha evidenziato essere parte responsabile delle difficoltà che oggi abbiamo.
E’ stato ribadito,inoltre, l’importanza di istituire al più presto un Hub vaccinale a Lamezia per evitare nel futuro disorganizzazione nella gestione dei vaccini.
La consapevolezza unanime è che organizzare una sanità efficiente e trasparente necessita di un ampio coinvolgimento non solo degli addetti ai lavori ma anche dei cittadini.
Occorre costruire dal basso un nuovo sistema sanitario nell’area centrale della Calabria, quindi non più rivendicazioni a stampo campanilistico che negli ultimi anni hanno sempre indebolito la forza delle richieste, non è più possibile questa disputa tra interessi limitrofi, è necessario che i programmi siano articolati attraverso un’integrazione degli obiettivi comuni senza ricorrere necessariamente a contrapposizioni inutili.
La discussione ha anche evidenziato il problema del Sant’Anna, non è immaginabile che profili importanti ed esperienze di lungo corso possono essere schiacciati da inadempienze della gestione amministrativa, tutti hanno convenuto che l’indagine della magistratura debba continuare per chiarire responsabilità mentre è necessario recuperare patrimoni culturali di grande valore.
A riguardo è stato evidenziato come negli ultimi tempi si sia registrato un esodo di pazienti verso altre strutture fuori Regione con un impegno finanziario non indifferente, è evidente che si richiedono volontà vere ed atti concreti e chiari senza ricorrere ad inutili dichiarazioni sibilline da parte dei vertici dell’Azienda sanitaria.
Al più presto questi spunti ed idee troveranno spazio in una articolata proposta da utilizzare come base futura per un progetto sulla sanità da proporre al centro-sinistra e alla città.