FOTO-Feroleto Antico (CZ) – Pierpaolo Bombardieri, il nuovo Segretario generale della Uil, ha scelto la Calabria, la propria terra natia, come prima uscita pubblica. E lo ha fatto partecipando al Consiglio confederale regionale della sua Organizzazione, convocato per discutere sul tema “Dall’emergenza alla ripartenza”.
Bombardieri non si è sottratto dall’analisi dei problemi economici del Paese: “Sarà un autunno complicato. Abbiamo più di 7 milioni di lavoratrici e lavoratori che sono in cassa integrazione. Bisogna garantire gli ammortizzatori sociali e proseguire con il blocco dei licenziamenti almeno sino a dicembre. Il Governo deve decidere quali sono gli asset strategici, utilizzare subito tutte le risorse che arrivano e arriveranno dall’Europa e investire al più presto per risalire la china e ripartire. Bisogna ridisegnare un’Italia diversa in cui, ad esempio, si consideri la sanità pubblica un bene e la sicurezza sul lavoro una priorità. Se tutto questo non dovesse succedere – ha aggiunto Bombardieri – noi siamo pronti a scendere in piazza”.
“Dall’emergenza alla ripartenza. Mettere in moto il Sud per far muovere l’Italia”. È stato questo il filo logico dei lavori del Consiglio confederale regionale della Uil Calabria che è stato ripreso e rilanciato da PierPaolo Bombardieri secondo il quale “Si deve ridurre il gap tra queste due parti del Paese ed ecco perché nel nostro Mezzogiorno servono investimenti in infrastrutture materiali e immateriali. Non solo il Ponte sullo Stretto, quindi, su cui siamo d’accordo, ma anche strade, doppie linee ferroviarie elettrificate, collegamenti on line efficienti. A tal proposito – ha sottolineato il leader della Uil – è intollerabile che le Regioni non spendano, fino all’ultimo euro, i Fondi europei: chi non ne fosse capace, sarebbe bene che se ne andasse a casa”.
“Approfitto – ha detto PierPaolo Bombardieri, intervenendo per concludere i lavori del Consiglio confederale regionale della Uil Calabria – per mandare una ‘cartolina’ al sindaco di Milano: venga in Calabria, lo ospitiamo noi della Uil, gli facciamo verificare qual è la situazione sociale ed economica, così la prossima volta ci penserà due volte prima di dire che bisogna differenziare i trattamenti economici tra Nord e Sud”.
