A 130 anni dall’ultimo episodio il vulcano dell’isola di Vulcano, nell’arcipelago delle Eolie, ha iniziato a dare i primi segni di risveglio con un aumento delle attività dei gas e delle fumarole tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre. Per tale ragione il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha firmato un’ordinanza con cui si dispone il divieto di salire sulla cima del vulcano anche in considerazione del perdurare delle condizioni relative ai valori di concentrazione delle esalazioni gassose presenti nella porzione sommitale del Cratere della Fossa di Vulcano.
I carabinieri della Stazione di Vulcano sono intervenuti presso alcune abitazioni a seguito della segnalazione di fumi ed esalazioni provenienti dal sottosuolo che, in una circostanza, avevano causato malori ad alcuni animali domestici.
Sull’isola, che fa parte dell’arcipelago delle Eolie a Nord della Sicilia e dove i fenomeni vulcanici – di Stromboli come delle altre isole – sono costantemente tenuti sotto controllo dai vulcanologi dell’Osservatorio etneo dell’Ingv di Catania, è stata già da giorni rafforzata la sorveglianza e la prevenzione: sono state installate ulteriori apparecchiature e si stanno ristrutturando una vecchia strada e un piccolo approdo semi abbandonato che possano diventare vie di fuga in caso di un’emergenza che al momento, sottolineano gli esperti, non c’è.
L’intensificazione delle emissioni gassose non sorprende i vulcanologi, nonostante il lungo periodo di quiete del vulcano, anche perché negli anni ‘80 del secolo scorso ne erano state rilevate di molto più intense e pericolose, senza che però si fossero trasformate in avvisaglie di una vera e propria eruzione. Per questo, anche adesso non c’è preoccupazione tra i pochi abitanti dell’isola, sono circa 500, e gli ultimi turisti di fine stagione.