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giovedƬ, 2 Gennaio, 2025
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Furto banche dati, silenzi e qualche ammissione: prime crepe nel gruppo

(Adnkronos) – I quattro arrestati, ai domiciliari, accusati di far parte della presunta associazione a delinquere accusata di dossieraggi illeciti, non rispondono alle domande del gip di Milano Fabrizio Filice, ma fanno dichiarazioni spontanee, promettono di chiarire la propria posizione davanti al pm della Dda Francesco De Tommasi – presente agli interrogatori -, ma offrono anche le prime crepe in quello che agli atti viene descritto come un gruppo spregiudicato che con le sue attivitĆ  costituisce "un serio pericolo per la sicurezza e la personalitĆ  dello Stato". Ā Al settimo piano del Palazzo di giustizia stamane le telecamere sono schierate su entrambe i lati del piccolo corridoio dove c'ĆØ la porta del giudice. Il rituale si ripete rapido e identico per gli indagati ai domiciliari. Il primo a non rispondere ĆØ l'esperto informatico Samuele Nunzio Calamucci. "ChiarirĆ² non appena avrĆ² un quadro completo degli atti dell'inchiesta. Da quello che ho letto ci sono delle esagerazioni perchĆ© si rappresentano fatti che sono impossibili dal punto di vista empirico", rispetto alla possibilitĆ  diretta di 'bucare' il sistema informatico Sdi, ĆØ il senso delle sue brevi dichiarazioni. Ā Si tratta, in parte, della stessa difesa dell'ex superpoliziotto Carmine Gallo (gli avvocati Antonia Rita Augimeri e Paolo Simonetti difendono entrambi), uno degli uomini ritenuti al centro del presunto sistema illecito la cui finalitĆ  era creare report, anche falsi, a pagamento. "Ho sempre rispettato la legge e lo farĆ² anche ora. Sono stato un servitore dello Stato, ho sempre rispettato l'autoritĆ  giudiziaria e lo farĆ² anche in questa occasione. ProverĆ² a difendermi dopo aver letto la mole imponente di atti" le frasi dette al giudice. Gallo non fugge gli sguardi dei giornalisti che conosce da anni, avendo lavorando a lungo alla squadra Mobile ed essendo tra i massimi esperti di criminalitĆ  organizzata, e pronuncia solo poche parole a fatica"…ĆØ la vita…". Ā Nessuna ammissione davanti al gip di Milano per l'imprenditore reggiano Giulio Cornelli, che rende dichiarazioni spontanee: "ChiarirĆ² tutto quello che potrĆ² chiarire, voglio uscire" da questa storia e "tagliare con ambienti che non mi riguardano", il senso delle dichiarazioni. Difeso dall'avvocato Giovanni Tarquini, si ĆØ avvalso della facoltĆ  di non rispondere, ma ha annunciato l'intenzione di spiegare la sua posizione al pm della Dda.Ā Tace quindi Giuliano Schiano, il finanziere della Dia di Lecce colpito, insieme al poliziotto Marco Malerba, da misura interdittiva della sospensione dal servizio per 6 mesi, perchĆ© avrebbero eseguito, secondo la tesi accusatoria della procura di Milano, un "rilevante numero" di accessi abusivi a richiesta degli arrestati. Malerba, in servizio a Rho, ĆØ l'unico che ammette le accuse. "SƬ ho fatto gli accessi, ci scambiavamo favori. Era il mio ex capo e non sono riuscito a dire di no". Un reato che avrebbe commesso visto il suo legame con l'ex capo Gallo. Ā Ad aprire una crepa sulla presunta associazione che aveva come base la societĆ  Equalize (socio di maggioranza ĆØ Enrico Pazzali, indagato) ĆØ l'investigatore privato Massimiliano Camponovo. "Sono preoccupato, temo per la mia incolumitĆ  e quella della mia famiglia. Avevo percepito che dietro a questo sistema c'era qualcosa di oscuro quindi a un certo punto sono stato al mio posto. Mi passavano i dati e facevo i report" ĆØ il senso delle dichiarazioni spontanee rese dall'uomo ai domiciliari al gip Filice. Per i quattro arrestati, e per qualche altro indagato, la procura ha chiesto al Riesame un inasprimento della misura, ma l'udienza non ĆØ ancora stata fissata. Ā —[email protected] (Web Info)

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