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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Gimbe: in Calabria recuperato solo il 18% delle prestazioni sanitarie saltate a causa del Covid

I tempi di attesa per le prestazioni sanitarie costituiscono una delle principali criticità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con cui cittadini e pazienti si scontrano quotidianamente subendo gravi disagi (necessità di ricorrere alle strutture private, migrazione sanitaria, aumento della spesa out-of-pocket, impoverimento), sino alla rinuncia alle cure con pesanti conseguenze sulla salute”. Parte da questa premessa l’analisi di Gimbe sulle azioni avviate dalle Regioni er il recupero delle prestazioni sanitarie perse durante la pandemia.

“Il problema delle liste di attesa – ha detto Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – affligge da sempre il nostro SSN, ma negli ultimi anni si è aggravato per l’enorme quantità di prestazioni non erogate durante la pandemia COVID-19”.
In particolare, secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2020 – rispetto al 2019 – in Italia sono stati oltre 1,57 milioni i ricoveri programmati in meno; per gli screening oncologici oltre 4,1 milioni di inviti e oltre 2,53 milioni di prestazioni in meno; infine, oltre 112 milioni le prestazioni ambulatoriali “saltate”, tra visite specialistiche, esami di laboratorio e strumentali.

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In Calabria, per l’anno 2022, la percentuale di recupero delle prestazioni sanitarie totali dell’anno saltate a causa della pandemia è pari al 18%, meno di un terzo della percentuale media nazionale che è del 65%. Lo rileva un report elaborato dalla Fondazione Gimbe, che si occupa anche del finanziamento utilizzato dalle Regioni sulla base dei dati del ministero della Salute contenuti nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica della Corte dei Conti.
Nello specifico – fa sapere Gimbe – la percentuale di recupero dei ricoveri chirurgici programmati è pari al 27% (dato Italia 66%) mentre quella degli inviti a screening oncologici al 34% (dato Italia 82%). La percentuale di recupero delle prestazioni di screening oncologico è pari al 9% (dato Italia 67%) e la percentuale di recupero delle prestazioni ambulatoriali è pari al 13% (dato Italia 57%).
La percentuale del finanziamento rendicontato rispetto a quello assegnato è pari al 28% (dato Italia 69%) così come quella relativa alla committenza alle strutture private accreditate si colloca al 30% (dato Italia 29%).

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