La Msc Gulsum, che fino allo scorso anno deteneva il primato di nave portacontainer più grande al mondo, è entrata nel porto di Gioia Tauro stamani, poco dopo le 5. A renderlo noto, con un comunicato, è l’autorità di sistema. “Operativo 24 ore su 24, il primo porto di transhipment d’Italia – si legge – permette l’ormeggio alle sue banchine senza sosta, assicurando il trasbordo container anche a tre ultra-large contemporaneamente. L’operazione della scorsa notte è stata resa possibile grazie all’operatività degli uomini della Capitaneria di porto di Gioia Tauro che, nel coordinare le delicate e sinergiche azioni dei servizi tecnico nautici (con 2 piloti a bordo e 3 rimorchiatori impiegati, oltre alla squadra di ormeggiatori pronta a ricevere i cavi della Gulsum), hanno regolato e vigilato sulla manovra d’ingresso, avvenuta in piena sicurezza nonostante la ridotta visibilità notturna lungo il canale portuale”.
Lunga oltre 400 metri, con una larghezza di 62 metri e una capacità di trasporto di 23.756 teus, la Gulsum era già stata nello scalo calabrese, ma era stato finora possibile solo di giorno. “L’apertura dello scalo ai cosiddetti giganti del mare – si fa rilevare – anche nelle ore notturne, risponde alla politica adottata dall’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli, per assicurare la diretta connettività del porto di Gioia Tauro con il mercato del Far East e stimolare così la crescita dei suoi volumi di traffico. Il controllo delle operazioni di ingresso e di manovra in sicurezza, in condizioni di ridotta visibilità e spazi, viene altresì assicurato – scrive l’autorità – attraverso la recente installazione di un sistema di ultima generazione che rileva e gestisce i dati relativi alla corrente, all’altezza delle onde, alla marea e ai dati metereologici. Strutturato in tre diverse cabine, posizionate in altrettanti punti lungo il canale portuale, il sistema permette la gestione dell’ingresso delle portacontainer nei minimi dettagli”.
La nuova strumentazione, spiegano dall’autorità, è dotata della più avanzata tecnologia di settore. Nello specifico, il sistema capta i dati e li invia ai data logger, che li “custodiscono” e li inviano in tempi predeterminati ad un server FTP con un metodo di trasmissione via GPRS. In questo modo, l’intera raccolta dati può essere prelevata, elaborata e visualizzata su un sistema webgis, anche per la successiva pubblicazione sul sito internet dell’ente per un intervallo di tempo minimo di tre anni. Sarà così possibile gestire gli allarmi e inviare gli alert, ma anche archiviare i dati e visualizzare gli storici secondo diagrammi specifici.