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mercoledì, 27 Novembre, 2024
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Gioia Tauro, sequestrato carico di armi da milioni di dollari su portacontainer attraccata nel porto

Nei giorni scorsi le forze dell’ordine italiane hanno sequestrato, su richiesta degli Stati Uniti, un carico di armi dal valore di svariati milioni di dollari a bordo della nave portacontainer ‘Msc Arina‘(nella foto) attraccata nel porto di Gioia Tauro. Questo carico era destinato a Bengasi, la roccaforte del leader libico Khalifa Haftar. Gli Stati Uniti e l’intelligence europea sospettano che la Russia stia cercando di stabilire una base militare a Tobruk, controllata da Haftar, per estendere la propria influenza in Africa. Questo episodio ha aumentato le tensioni tra USA e Russia, con quest’ultima che cerca di espandere la sua presenza in Libia e nel continente africano. E’ almeno da settembre scorso, quando Khalifa Haftar ha reso visita a Vladimir Putin a Mosca, che gli Stati Uniti seguono le mosse dell’uomo forte della Libia orientale con attenzione crescente. Poi, questa settimana, è arrivata la svolta. Che coinvolge direttamente l’Italia. In base alle sanzioni delle Nazioni Unite, è illegale l’esportazione di attrezzature militari verso la Libia.

Una base militare russa a Tobruk — nel territorio controllato dagli Haftar — si troverebbe a ridosso del fianco Sud dell’Unione europea e della Nato, a distanza relativamente ridotta dal quartier generale della Sesta flotta statunitense a Napoli. La ‘Msc Arina’, il 30 aprile scorso era partito da Yantian, un distretto portuale di Shenzhen, nella Cina meridionale. In seguito il mercantile aveva fatto tappa a Singapore, aveva circumnavigato il Capo di Buona Speranza, evitando il Mar Rosso e Suez, quindi era entrato nel Mediterraneo da Gibilterra e aveva fatto scalo sia a Valencia che a Barcellona. Ma è solo all’arrivo allo scalo in Calabria che — secondo varie fonti di diversi Paesi — le autorità americane avrebbero deciso di far sequestrare il carico di armi e avrebbero chiesto agli alleati italiani di intervenire. La ‘Msc Arina’, come tale, non è sotto sequestro ed è ripartita normalmente giovedì scorso verso il Mediterraneo occidentale. Non è infrequente che mercantili delle grandi compagnie internazionali vengano utilizzati per trasporti illegali all’insaputa degli stessi armatori.

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Interpellata sulla circostanza ieri, la Msc ha fatto sapere che all’azienda non risultano sequestri di container. Non è chiaro quale tipo di mezzi militari di potesse trovarsi all’interno del mercantile, anche se alcuni analisti sospettano si tratti di droni armati. Khalida Haftar e i suoi uomini – in particolare il più attivo dei sei figli del signore della guerra, Saddam Haftar – da mesi ricevono quantità crescenti di rifornimenti di guerra dalla Russia tramite il porto siriano di Tartus.

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