È la Calabria ad avere il record negativo di risarcimenti per ingiusta detenzione o errori giudiziari nel 2020, con circa un terzo dei rimborsi pagati dalla Corti di Appello di Catanzaro e Reggio. I dati, pubblicati dalla Corte dei Conti e dal ministero della Giustizia, sono stati riportati dal quotidiano Domani. Nello specifico, su circa 37 milioni di euro di risarcimenti, 7,9 milioni riguardano la Corte d’appello di Reggio Calabria (pari al 21%) e 4,6 milioni quella di Catanzaro (pari al 12%). E anche nei due anni precedenti le due corti calabresi hanno toccato cifre record.
“I dati si riferiscono a ingiuste detenzioni risalenti nel tempo ad almeno sette anni fa – spiega sempre sulle colonne di Domani Nicola Gratteri – e posso dire che non rispecchiano il quadro attuale degli uffici giudiziari calabresi”. Il procuratore di Catanzaro aggiunge anche una chiave di lettura: “Va considerata la vastità del territorio calabrese, il numero dei procedimenti aperti, degli arrestati e dei processi. In Calabria lavoriamo su 7 tribunali che hanno almeno un processo antimafia al giorno, rispetto ad altre aree dove questo non avviene”. Le cifre riportate, infatti, non forniscono un dato qualitativo. Non dicono chi sono le persone indennizzate o quanto tempo sono state ingiustamente in carcere. E dice bene Gratteri quando dice che si tratta di dati risalenti ad anni fa: per vedersi riconoscere l’indennizzo è necessario attendere la sentenza definitiva di assoluzione, e questo comporta che passino diversi anni.