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sabato, 2 Novembre, 2024
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Giustizia, pm Salerno: Da Luberto “condotte contrarie ai doveri d’ufficio di magistrato”

Il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto avrebbe posto in essere “condotte contrarie ai doveri d’ufficio di magistrato in servizio ottenendo in cambio il pagamento di soggiorni alberghieri” per svariate migliaia di euro in virtù di “un patto corruttivo” con l’ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello. E’ l’ipotesi di accusa contenuta nel decreto di perquisizione emesso dalla Dda di Salerno nei confronti del magistrato e di Aiello con le ipotesi di accuse di corruzione giudiziaria, omissione d’atti d’ufficio, favoreggiamento personale, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Ipotesi che i magistrati salernitani stanno vagliando a fondo. Il magistrato, in particolare, secondo l’accusa, avrebbe favorito Aiello – che secondo le indagini avrebbe pagato, in tutto o in parte, con i propri conti le spese di albergo per Luberto – nell’ambito di un’indagine della Dda di Catanzaro di cui era titolare nel corso della quale sarebbero emerse a carico di Aiello “ipotesi di scambio elettorale politico-affaristico e corruzione, il tutto in un contesto di ‘ndrangheta, o quantomeno, di contiguità alla ‘ndrangheta. Va comunque precisato – scrivono i pm salernitani – che allo stato Aiello aveva contatti diretti solo con un soggetto che operava per conto di due persone ritenute appartenenti a una storica ‘ndrina della Sibaritide e che i tre si adoperavano affinchè la ‘ndrina acquisisse commesse o appalti pubblici”.
Nonostante questo, secondo l’ipotesi accusatoria, Luberto non avrebbe iscritto Aiello nel registro degli indagati ed avrebbe dato “direttive di indagine alla polizia giudiziaria procedente affinchè negli atti da questi redatti non venissero riportati elementi indiziari che erano stati acquisiti nei confronti dell’Aiello”.
Agli atti cartacei dell’inchiesta catanzarese, inoltre, non risulta allegata un’informativa dei carabinieri che risulta invece registrata sul sistema informativo della Dda e Dna. Una “anomalia” che gli investigatori hanno deciso di approfondire. Adesso anche Luberto ed Aiello potranno fornire i loro chiarimenti alla Procura salernitana.

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