Gizzeria (CZ) – Tutti in piedi al suono dell’inno nazionale e di fronte alle immagini che rimandavano sul maxischermo i sindaci d’Italia in commemorazione delle vittime del Covid-19. Così si è chiusa la VII edizione del Premio Caposuvero, promossa dalla Proloco di Gizzeria e patrocinata dall’UNPLI Calabria, che nonostante le restrizioni e il momento particolare non ha voluto far saltare quello che ormai è diventato un appuntamento atteso per la città lametina e non solo.
“Un premio – ha detto in apertura la presidente Giuseppina Fragale-che dedichiamo quest’anno a coloro che sono stati schierati in prima linea nell’emergenza pandemia. Questo è il nostro ringraziamento e un omaggio a chi non ce l’ha fatta e poi, come sempre, alle eccellenze di Calabria, con quello spazio, che ha reso noto il premio, dedicato alla legalità, agli uomini e alle donne che combattono o sono vittime della criminalità organizzata, di quella erba cattiva che impedisce a questa terra di esprimersi per quello che è”.
Il Premio legalità è stato assegnato al Maggiore dei Carabinieri Gerardo Lardieri, responsabile sezione polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro; Premio alla Memoria del magistrato Antonino Scopelliti, ucciso dalle mafie nel 1991 a Campo Calabro, alla figlia, On. Rosanna Scopelliti; a Michele Albanese il Premio per il Giornalismo; premio Cultura e legalità al prof. Giancarlo Costabile, per Pedagogia della R-Esistenza, corso di laurea Unical.
Premio Medicina al prof. Raffaele Bruno, direttore del reparto di malattie infettive del San Matteo di Pavia e medico che ha curato il paziente 1 di Codogno. Bruno ha ricordato i circa 36.000 morti di Covid-19, tra cui oltre 200 tra medici e infermieri, e poi con pacata fermezza ha dichiarato: “L’Italia è un Paese dalla memoria corta e che dimentica quasi subito, e se prima eravamo angeli ed eroi oggi arrivano le recriminazioni e fioccano le denunce. Ma in fondo siamo anche quel Paese che freme per riaprire gli stadi ma lascia chiusa e nel caos più totale la scuola”.
Gerardo Lardieri, che in Calabria lavora da un trentennio investigando proprio contro la ‘ndrangheta, è stato accolto da un omaggio video: le immagini a infrarossi dei carabinieri del Ros di Reggio Calabria di cui comandava una sezione, che ritraevano il momento della cattura di Pasquale Condello, “il Supremo”, nel febbraio 2008, uno dei momenti più emozionanti della sua lunga carriera. Il maggiore ha posto l’accento sul cambiamento positivo della mentalità del popolo calabrese: “Ricordo che i primi tempi, anche solo nel chiedere a qualcuno se una data persona abitasse a un dato indirizzo, nessuno ci rispondeva. Ci si girava dall’altra parte nel silenzio totale, per paura e omertà. Oggi, a Catanzaro, il mio ufficio è pieno, ogni giorno, di persone che vengono a denunciare, a parlare, che dimostrano fiducia nelle Istituzioni. Stiamo lavorando bene, ma chiaramente serve proprio il loro aiuto”.
“Chi come noi continua a parlare di ‘ndrangheta viene definito infame!”, ha tuonato Michele Albanese, giornalista sotto scorta dal 2014 (l’unico in Calabria), nel suo intervento accorato. “Ma di ‘ndrangheta bisogna continuare a parlare, per mostrare cos’è veramente, soprattutto a chi si piega e offre il caffè ai boss, pensando forse di trarne vantaggi. Se la nostra terra non cresce è per la commistione tra ‘ndranghetisti e società civile, imprenditoria, politica, massoneria. La Calabria è terra di eccellenze e di bellezza, pensate a quante sono le eccellenze che non sono potute nemmeno nascere a causa di questo schifoso connubio. Io non vado via perché ad andare via devono essere loro, questi farabutti che hanno sfregiato e avvelenato ogni cosa, loro che vorrebbero distruggere ogni cosa. La ‘ndrangheta è un problema culturale”.
Il Premio allo Spettacolo è stato assegnato a Paride Leporace, giornalista e scrittore, già presidente Film Commission Lu.Ca, che ha promosso la Basilicata come terra di cinema contribuendo al successo di Matera 2019 capitale europea della cultura e favorendo la nascita di un distretto di cineturismo studiato da molti esperti di settore. Oggi è stato chiamato a occuparsi di promozione istituzionale per il brand e le attività della Regione Calabria, dove intende valorizzare la sua esperienza professionale a favore della sua terra, che continua a narrare nei suoi migliori risultati positivi.
Riconoscimento di merito all’ing. Demetrio Crucitti, Direttore Sede regionale RAI per la Calabria, impegnato da diversi anni in un progetto che prevede la produzione e la diffusione di programmi e servizi giornalistici in italiano e in lingua dedicati alle minoranze linguistiche storiche presenti sul nostro territorio, oggi apprezzato e condiviso anche dalla Regione.
Per lo sport non potevano mancare i riconoscimenti al Cosenza Calcio e al Football Club Crotone per i risultati raggiunti nello scorso campionato. Menzioni speciali sono andate al direttore tecnico del Crotone Giuseppe Ursino e per il Cosenza al mister Roberto Occhiuzzi, natio di Cetraro, che ha dedicato il premio proprio a quella Calabria bella e che non si piega.
Commosso ricordo da parte di Kevin Marulla per il padre Gigi, a cui è stato dedicato il Premio alla Memoria.
Battesimo per il Premio Calabresi nel Mondo. A ritirare questo primo riconoscimento Giuseppe Sommario, fondatore e direttore Festival delle Spartenze, Associazione Assud che si occupa di fenomeni migratori italiani, di storia linguistica del cinema e del teatro, di tradizioni linguistiche e culturali della Calabria.
In chiusura due Premi Speciali: al Corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana della Regione Calabria, impegnate in prima linea nel periodo emergenziale. Presente con una rappresentanza del corpo l’Ispettrice Regionale S.lla Rosanna Sicoli che ha elogiato il lavoro svolto in questi mesi, che continua ormai ininterrottamente e con la stessa dedizione da 150 anni.
E poi, altro premio speciale all’Anci Calabria, presente il vice presidente regionale Franco Candia che ha voluto rimarcare il lavoro che i sindaci hanno fatto e continuano a fare nel contrasto alla diffusione della pandemia, ma anche in riferimento alla necessità di far ripartire l’economia e soprattutto, oggi, la scuola.
Menzione speciale all’Anci Giovani, con il componente coordinamento Massimo Rotiroti, in un passaggio simbolico di testimone alle nuove generazioni e ad una classe politica più attenta, preparata e che riconosce in quella fascia tricolore una grande missione.
Gizzeria, legalità e cultura: questo il filrouge della VII^ edizione del Premio Caposuvero
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