Cauto ottimismo per la categoria dopo le risposte che il ministro Speranza ha fornito nel corso del convegno annuale FarmacistaPiù, svoltosi in streaming la scorsa settimana.
L’evento organizzato e curato dalla FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) ha registrato la partecipazione del più alto rappresentante della Sanità nazionale il quale – davanti alla sfilza di necessità e richieste del presidente on. Andrea Mandelli – ha fornito risposte in linea con le attese.
SPERANZA
Rinfrancato anche il presidente dell’ Ordine di Catanzaro che, nella sua veste di componente del direttivo FOFI, ha preso parte ai lavori in video conferenza: “Apprezziamo la volontà di impegno del ministro – ha detto il dottor Vitaliano Corapi – Di prossimità e farmacia dei servizi la FOFI parla già da diverso tempo ed i passaggi di Speranza hanno confermato che questa è la strada giusta. Bisogna comunque puntare ad aggiornare una vecchia legge che risale ormai agli anni ’30”.
LONGO
Sulla recente nomina del nuovo commissario dott. Guido Nicolò Longo, Corapi commenta che si tratta di “Figura integerrima, retta, che si è distinta nella lotta alla malavita con ottimi risultati; vedremo ora alle prese con la Sanità che tipo di approccio avrà. Ci auguriamo che abbia giuste collaborazione per dare tranquillità al mondo sanitario calabrese che ne ha tanto bisogno”
Chiari e certi invece gli obiettivi della politica federale per lo sviluppo ed il cambiamento della professione. Una professione, quella del farmacista, che ha già dimostrato da tre lustri le capacità di prendere in carico il paziente riservando agli ospedali le acuzie e gli interventi necessari.
Ecco i punti dell’innovazione epocale della professione secondo quanto prospettato dal presidente dell’Ordine Farmacisti di Catanzaro e membro del direttivo nazionale FOFI Vitaliano Corapi:
I PUNTI IN QUESTIONE
- Farmacia dei servizi – già recepito da Palazzo Marini nel 2009 il progetto plasma una figura professionale a tutto tondo che segue il paziente in termini di prevenzione primaria e secondaria con un team specialistico e assicura aderenza ai trattamenti di lungo termine. La pandemia ha purtroppo frenato la sperimentazione ma proprio l’emergenza sta dimostrado che la nuova figura può superare qualsiasi banco di prova.
- Fascicolo elettronico – L’emergenza coronavirus sta saltando il ricorso alle tecnologie. IN questa ottica il FSE (Fascicolo sanitario elettronico) sarà un preziosissimo alleato per la ricostruzione della storia farmacologica del paziente in grado di favorire qualità, monitoraggio appopriateza, dispensazione e aderenza alle terapie.
- Telemedicina – Per quanto detto ai punti precedenti il supporto di Telemedicina consente di far muovere i flussi di informazioni diagnostiche anziché spostare il paziente. Sarà pertanto indispensabile modificare l’art 102 Tuls per consentire al prof sanitario di esercitare più professioni fatte salve ipotesi di conflitto d’interesse; e di consentire l’esercizio in farmacia di altre profe sanitaria.
- Vaccinazioni – In questa ottica la farmacia dei servii si propone come sito vaccinale permanente, previa disponibilità di locali idonei sotto il profilo igienico-sanitario e di personale opportunamente formato. Un passo fondamtanle ad esempio per la copertura immunitarioa in casi come la pandemia in atto. In ben Paesi 34 il farmacista è coinvolto nelle pratiche ed in 27 fa direttamente la vaccinazione.
- Distribuzione diretta e per conto – Per diverse patologie i pazienti sono costreti a recarsi presso gli ospedali che disstribuiscono farmaci anche non oncologici, anzi di uso comune. Prima per distanze ora anche per timore del contagio, molti rinunciano ai medicinali e quindi a cure vitali. La proposta è quella di prevedere tale distribuzione tramite farmacie verificando condizioni e criteri a livello territoriale. Uguale processo di revisione logistica e remunerativa è chiesto per i farmaci innovativi da distribuire per conto delle ASP
- Farmacista ospedaliero – Un vero salto di qualità sarà quello di valorizzare il ruolo dei farmacisti Non sul modello tradizionale di ‘magazziniere’ del farmaco. Ma come professionaista di dipartimento e addirittura di reparto. Le esperienza in altri paesi e studi italiani hanno i dimostraro che la presenza diretta è in grado di ridurre fino a dimezzare gli errori legati alle terapie farmacologiche sommistrate ai pazienti ricoverati. Il tutto con enormi risparmi economici di bilancio.
- Rinnovo convenzione nazionale – La nuova sfera concettuale ed operativa del farmacista, impone una perequazione delle sue spettanze nell’ottica di professionista a 360 gradi nell’assistenza sanitaria del paziente. La convenzione nazionale farmaceutica dovrà essere rivista per un’adeguata remunerazione.
- Rinnovo contratto dipendenti – La situazione contrattuale diventa cruciale rapportata ai dipendenti delle farmacie private e parafarmacie. I collaboratori lamentano l’interruzione di trattative sindacali dal lontano 31 gennaio 2013. Una grave criticità che va sanata al più presto.
- Trattamento specializzandi – La preparazione professionale di tutti i farmacisti specializzandi presuppone un percorso formativo di livello elevato. Peranto occorre stabilire un trattamento economico e contrattuale analogo a quello degli specializzandi medici.
- Riforma corso laurea ed esame di Stato
Il nuovo modello di farmacia è basato su elementi nuovi e sempre più importanti: il controllo della’derenza alla terapia, screening dei sani a scopo preventivo; monitoraggio paziente cronico, Il farmacista offre una serie di servizi professionali che richiede sempre maggiori competenze e pretende una fee per la dispensazione ed una percentuale sul prezzo in grado di valorizzarne il ruolo professioanle.
La multidisciplinarietà è fondamentale asieme alla competenza nelle preprazioni alimentari, integratori, omeopatici e parafarmaci, soprattutto in chiave di occupazione in nuovi rami come cosmetica, nutraceutica, erboristica etc. Appare imprescindibile l’innovazione dei percorsi formatici universitari e dell’annesso esame di stato.
- Accesso a nuove prospettive di lavoro – Per quanto specificato al punto precedente si prospettano sbocchi occupazionali nei laboratori privati di analisi, nelle case di cura private (Calabria all’avanguardia con la recente legge Giannetta), nelle strutture riservate a tossicodipendenti. Senza contare i vantaggi di una presenza professionale negli istittuti penitenziari con compiti di dispensazione, controllo e conservazione del farmaco per gli ospiti delle carceri e per quanti vi lavorano.