“So che ci sono delle cose discusse ad altissimi livelli sul piano criminale. In teoria non dovrebbe succedere in un ragionamento razionale, però noi sappiamo cose che non ci tranquillizzano”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, intervistato da Alessandro Gaeta nelle scorse ore al Tg1, parlando dell’attentato che la ‘ndrangheta stava organizzando per ucciderlo.
Nel corso dell’intervista sottolinea l’approccio della sua azione che non fa sconti: “L’aria è cambiata e lo hanno percepito tutti. I centri di potere, la massoneria deviata, sanno perfettamente che non ce n’è per nessuno”.
Alla domanda “anche un procuratore ha paura” ha risposto: “Ci sono momenti di tensione, è un continuo pensare che non puoi tirarti indietro, ti dai coraggio razionalizzando la morte. Non vado al mare da almeno 25 anni. Posso anche finire la mia carriera domani mattina, ma di certo non scendo a compromessi con nessuno”.