Lamezia Terme – “Io amo in modo viscerale questa terra e l’ho dimostrato con la mia coerenza: dall’86 faccio il Magistrato in Calabria. Più di otto anni non si può stare nella stessa Procura e devo trovare un’altra collocazione. Spero di poter continuare a lavorare in questa regione perché l’amo. Ecco perché spesso ne parlo male, ma sono fiducioso che siamo sulla strada giusta. Tanti risultati li abbiamo ottenuti e tanta gente crede in noi.” Così Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro partecipando ad un incontro a Trame 10, Festival dei libri sulle mafie che si tiene a Lamezia fino al 5 settembre.
Parlando della cosiddetta riforma Cartabia, il procuratore ha dichiarato: “Questa riforma è un disastro sul piano del contrasto ai reati, non solo ai reati di criminalità organizzata. C’è stata una mediazione con i partiti che partecipano al governo. Nella realtà è sempre una mediazione al ribasso. Si dà la possibilità di andare oltre i due anni in appello e oltre un anno in cassazione a reati come l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Poi, è stato istituito il Ministero per la Transizione ecologica, però nell’elenco mancano i reati ambientali, corruzione, concussione, peculato: reati che stanno gomito a gomito con la politica e con i faccendieri. E poi immaginate: se un operaio cade dal quarto piano e viene condannato il datore di lavoro, è ovvio che questo processo in appello non si farà mai, andrà in coda. Mi devono spiegare quando avranno ristoro la vedova e i figli. Quando avranno giustizia? A questo dovrebbe rispondere il Governo che ha proposto questa legge.”