“Non abbiamo rilevato nessuna particolare criticità”. Lo ha detto all’AGI il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, tracciando un bilancio sulle prime ore di applicazione del Green Pass obbligatorio nei luigi di lavoro nella regione. “In effetti – ha aggiunto Ferrara – già nelle scorse settimane avevamo accompagnato questo percorso delle imprese con note di aggiornamento, e già non avevamo rilevato nessun allarme delle imprese rispetto ai modelli di verifica del Green Pass, e a conferma di questo oggi non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione di allarme e criticità da parte delle imprese del nostro sistema, anche se avevamo messo in conto qualche disagio, e fermo restando che ci può essere sempre un fisiologico assestamento. Una cosa però voglio rilevarla: ormai da marzo 2020 – ha evidenziato il presidente di Unindustria Calabria – le imprese si sono abituate alle tante emergenze soprattutto nei processi produttivi in conseguenza ai vari provvedimenti del governo, penso ai protocolli Covid e al loro rafforzamento, alla chiusura di alcuni stabilimenti in funzione dei codici Ateco. Quindi, al loro interno le nostre imprese hanno maturato una a storia di esperienze a governativa per affondare questi momenti”.
Ferrara si è poi detto “piacevolmente sorpreso del fatto che il lavoro di informazione e assistenza che abbiamo fatto, con note di aggiornamento, circolari, risposte a faq, è stato efficace. Del resto, come Unindustria Calabria noi siamo stati tra i primi in Italia ad avviare i protocolli vaccinali in azienda. Era così forte l’esigenza da parte delle imprese di ripartire che questo – ha affermato il presidente degli industriali calabresi – ha fatto sì che la stragrande maggioranza dei dipendenti fosse già vaccinata e naturalmente questo ha favorito e agevolato la serenità con cui oggi le nostre aziende hanno avviato la loro produzione senza nessuna particolare criticità”. Resta sempre aperto, anche in Calabria, il dibattito sui tamponi ai lavoratori, dibattito oggi rilanciato dai sindacati che hanno chiesto che i costi siano a carico delle imprese, ma Ferrara non è d’accordo: “La posizione di Confindustria è chiara, e la ribadiamo perché sarebbe paradossale che imprese che già hanno dovuto subire contrazioni di mercati e costi imprevisti per rispondere all’emergenza Covid si accollassero anche il costo dei tamponi. E comunque anche la linea del governo su questo – ha concluso il presidente di Unindustria Calabria – mi sembra chiara”.