Che la gestione del Covid in Calabria sia complicatissima è cosa sotto gli occhi di tutti. Che a farne le spese siano i più piccoli, però, diventa un problema ancora più grave.
È noto che, nei giorni scorsi, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto abbia dovuto chiudere alcune scuole e classi di scuole per contagi Covid fra gli alunni stessi. Un problema che ha riguardato scolari delle elementari e delle medie.
Succede che i ragazzi abbiano fatto i tamponi ma per molti di loro, soprattutto per quelli che vivono a Cosenza, non è noto il risultato. Non sanno, loro e le loro famiglie, se siano positivi o meno.
Certo, è vero che l’Asp è sommersa di lavoro e, in gran parte dei casi, quando non comunica tempestivamente significa che un tampone ha risultato negativo ma, visto che i soggetti in questione sono minori e la tensione sale alle stelle, le famiglie si sarebbero aspettate un cenno.
Anche perché telefonando all’Azienda sanitaria provinciale nessuno riesce a fornire comunicazione sull’esito dei tamponi degli alunni. E la questione diventa un serio problema quando la comunicazione delle positività arriva in ritardo come già accaduto.
Se, per esempio, nei Comuni di Castrolibero e Casali del Manco le famiglie vengono avvisate dell’esito del tampone dei ragazzi attraverso i vigili urbani, a Cosenza nessuno riesce a sapere nulla.
Un problema che diventa paura e al quale nessuno riesce a dare soluzioni al momento.