Si chiama Andrea Renda ed ha 32 anni l’uomo fermato (e non arrestato come si era appreso in un primo momento) per l’omicidio di Aneliya Dimova, 56 anni, bulgara, uccisa il 30 agosto scorso e trovata esanime nella sua abitazione, a Belvedere Marittimo (Cosenza). La donna era stata trovata morta nel suo letto in una pozza di sangue e con il volto coperto da un fazzoletto.
Presentava una ferita alla testa con una lesione al cranio e, secondo le indagini, sarebbe stata colpita a morte con un oggetto contundente.
Renda, che ĆØ incensurato e residente nella cittadina tirrenica in cui ĆØ avvenuto l’omicidio, aveva in casa alcuni monili appartenenti alla vittima, inoltre sarebbero state trovate diverse impronte digitali nell’appartamento della donna.
Alcune telecamere lo avrebbero ripreso mentre scavalcava il recinto della casa della vittima. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Scalea e della stazione di Belvedere. L’uomo ĆØ in carcere a Paola.
Nelle tarda serata di ieri 17 settembre 2020, a Belvedere Marittimo, i militari del Reparto Operativo ā Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza, del Norm ā Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Scalea e della Stazione Carabinieri di Belvedere Marittimo hanno eseguito un decreto di fermo del pm nei confronti del giovane del luogo di 32 anni ritenuto responsabile dellāomicidio della donna di origine bulgara avvenuto lo scorso 30 agosto 2020.
Il provvedimento recepisce pienamente le risultanze investigative esperite dai Carabinieri operanti che hanno fornito allāautoritĆ giudiziaria un preciso quadro indiziario gravante sul soggetto fermato, corroborato dagli accertamenti tecnico ā scientifici del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche ā Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina.
I fatti risalgono alle mattina del 30 agosto 2020 quando i Carabinieri intervenuti presso il domicilio della vittima, su segnalazione pervenuta sullāutenza di emergenza 112, hanno rinvenuto il corpo esanime della donna disteso sul letto cinto da una federa assicurata al volto con del nastro adesivo.
Immediate le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, che hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in capo al giovane fermato.
Indagini in corso per definire tutti gli aspetti dellāevento delittuoso, del quale allo stato sono sconosciute le reali motivazioni. Il fermato ĆØ stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Paola a disposizione della Procura della Repubblica di Paola.
Ha un nome l’uomo sospettato di omicidio
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