Reggio Calabria – Il gup di Reggio Calabria Karin Catalano, nell’ambito del processo “Heliantus”, ha dichiarato nullo il provvedimento con cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del boss Pietro Labate, capo dell’omonima cosca di Gebbione conosciuta con il soprannome dei “Ti Mangiu”. (nella foto)
È stato accolta, infatti, l’eccezione dell’avvocato Francesco Calabrese che, assieme all’avvocato Salvatore Morabito, difende Labate, il principale indagato dell’inchiesta antimafia che ha fatto luce su numerose estorsioni della ‘ndrangheta ai danni di imprenditori reggini. Quest’ultimo, infatti, aveva chiesto di essere sottoposto ad interrogatorio dopo l’avviso di conclusione indagini che gli era stato notificato dalla Dda. Non essendo stato interrogato, il gup non ha potuto fare altro che dichiarare la nullità della richiesta di rinvio a giudizio rimandando gli atti in Procura per cui Pietro Labate nei prossimi giorni sarà sentito dai pm Stefano Musolino e Walter Ignazitto.
“Heliantus”, boss non interrogato, Gup: nulla richiesta di giudizio per Pietro Labate
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