«Sono passati giorni, mesi e perfino anni dalla pubblicazione di graduatorie di professionisti sanitari in Calabria: infermieri, Oss, ostetriche, tecnici di laboratorio, biologi ed autisti ambulanze. Lo scorrimento avviene a passo di lumaca e questo lascia l’amaro in bocca perché ad una già precaria situazione di carenza ordinaria si aggiunge lo scenario emergenza Covid, e l’assunzione di personale in un contesto del genere in cui i fabbisogni sono per giunta stati definiti ed approvati e la fine dell’anno è alle porte tutto questo è sconcertante!». Questa la rabbia degli Idonei delle graduatorie sanitarie in Calabria.
«E a farne le spese sono in primis i cittadini, potenziali pazienti! – continuano – Subito dopo, veniamo noi, operatori sanitari, padri e madri di famiglia, molti dei quali senza un lavoro, molti altri che da anni operano quali professionisti della salute presso aziende del nord Italia e hanno fatto sacrifici ed investito risorse economiche per avere un’occasione per tornare dalla propria famiglia. Noi, che a poco poco il “sistema” sta distruggendo psicologicamente. Si, perché un giorno viene data l’illusione di poter riabbracciare i propri figli e il giorno dopo ce la toglie! Ora siamo stanchi e vogliamo finalmente il posto che ci spetta. Insieme ai sì Cobas, che hanno appoggiato la nostra causa fin da subito continueremo la nostra lotta ed ora ancora più forte di prima».
Aggiungono gli Idonei: «La situazione più diffice e quella relativa all’assunzione degli Oss, ad oggi solo il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e Asp Vibo Valentia hanno applicato i fabbisogni relativi al 2020, stiamo aspettando da mesi Asp Reggio Calabria, Asp Catanzaro, Asp Crotone, Asp Cosenza. Il Gom di Reggio Calabria che avendo la propia Graduatoria Oss non si sta muovendo a chiamare gli Oss che sono stati decisi dalla struttura commissariale e come annunciati dai sindacati, dopo queste sue assunzioni può cedere la graduatoria per Asp Reggio Calabria ma ad ora tutto è fermo e così facendo tiene in ostaggio le altre due Graduatorie Oss quella del Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e quella dell’asp di Vibo Valentia e tiene in ostaggio le aziende ospedaliere e Asp provinciali che in questo clima aspettano senza assumere».
«Discorso a parte – spiegano – per Ao Cosenza che non ha applicato il fabbisogno di 34 Oss e si ostina a non assumere forse vuole favorire gli ausiliari della cooperativa esterna che lavorano in azienda ospedaliera ma sono dipendenti privati, fermi, alcuni di loro, in una preselezione di un concorso bloccato e bandito su un Dca non validato dove c’è l’occhio della magistratura perché ci sono troppe cose strane, noi chiediamo al commissario ad acta Saverio Cotticelli e al commissario Ao Cosenza Giuseppina Pannizzoli l’applicazione immediata del fabbisogno Oss del 2020 assumendo 34 OSS subito, e come dicono da tempo i sindacati maggiori prima lo scorrimento delle graduatorie sanitarie vigenti poi i concorsi e con tre Graduatorie Oss non c’è bisogno ora di altri Idonei messi nel tritacarne della mala sanità».
«Chiediamo inoltre – è l’appello degli Idonei delle graduatorie sanitarie – di valorizzare i contratti Covid-19 per tutte le figure Oss, infermieri, medici, tecnici rx, dirigenti biologi etc etc. Per dare loro sempre attraverso lo scorrimento delle graduatorie sanitarie vigenti una speranza concreta di occupazione futura, non si può essere eroi precari, bisogna essere eroi con contratto a tempo indeterminato.Noi idonei vigliamo sapere quale sia il gioco a cui stanno giocando, e sottolineamo che per noi è una pressione psicologica che ci sta distruggendo. Non si tratta di un gioco ma di un posto di lavoro che ci stanno negando, e di scelte familiari che si ripercuotono sul benessere di tutta la famiglia».
«Quello che ci auguriamo – concludono – è di assistere entro Dicembre all’esaurimento completo di tutte le graduatorie di tutte le categorie professionali e su tutto il territorio regionale con cessione delle graduatorie e senza piú alcun ostruzionismo, altrimenti saremo disposti a proseguire anche le vie legali per i danni, anche morali, derivanti da una possibilità di lavoro negata!».
